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GERMOGLI PH: 2 NOVEMBRE 2025 FIRENZE STADIO ARTEMIO FRANCHI SERIE A FIORENTINA VS LECCE NELLA FOTO KEAN
In un clima surreale e senza precedenti, la Fiorentina ha iniziato a preparare la trasferta di Conference League contro il Mainz, prevista per giovedì. La squadra, priva di un allenatore ufficiale dopo la rottura ormai definitiva con Stefano Pioli, vive una fase di completa incertezza: ieri la seduta di scarico è stata comunque diretta dallo stesso tecnico emiliano e dal suo staff, ma è praticamente certo che non sarà lui a sedere in panchina in Germania. La giornata è stata dedicata soprattutto a un lungo confronto interno tra i giocatori, una sorta di “team building” per provare a ricompattare il gruppo e gestire la crisi in modalità di autogestione, in attesa della nomina del nuovo allenatore.
L’assenza di una guida tecnica effettiva rende tutto nebuloso, compresa la preparazione tattica per la partita di Mainz. Oggi è prevista una vera e propria seduta d’allenamento, ma resta l’incognita su chi la dirigerà. L’idea iniziale di affidare la squadra al tecnico della Primavera, Daniele Galloppa, è stata definitivamente scartata, e si ipotizza che i “senatori” del gruppo — tra cui De Gea, Dzeko e lo stesso Gosens, attualmente infortunato — possano influenzare direttamente le scelte di formazione. In un contesto di confusione totale, la Fiorentina potrebbe quindi presentarsi in Germania con un undici deciso più dallo spogliatoio che dalla dirigenza, mentre il club lavora febbrilmente dietro le quinte per definire la nuova guida tecnica.
Sul piano tecnico, le certezze sono pochissime: Gudmundsson e Gosens saranno assenti. L’islandese è volato in patria per affrontare un processo di secondo grado legato a una vecchia accusa di cattiva condotta sessuale (da cui era stato assolto in primo grado), mentre il laterale tedesco dovrà restare fermo per una lesione muscolare e tornerà solo dopo la sosta. Possibili novità in formazione potrebbero riguardare Viti in difesa, Sohm a centrocampo, Fortini e Parisi sugli esterni, e Piccoli in attacco. Ma, alla luce del caos generale e della crisi profonda che attraversa il club, la sfida di giovedì sembra contare poco più di un obbligo formale, in attesa di un segnale chiaro di rinascita. Lo scrive la Nazione.
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