Valeri Bojinov si racconta, genio e sregolatezza. In particolare ricorda alcuni aneddoti sul suo passato in maglia viola
Valeri Bojinov ha parlato alla Gazzetta dello Sport. L'ex attaccante anche della Fiorentina ha trattato molti temi, sia sul suo passato, ma anche sul proprio presente. In particolare la passione per il ruolo di direttore sportivo. Il suo modello? Ovviamente Pantaleo Corvino:
"Ho avuto la fortuna di avere Pantaleo Corvino, lo Special One dei direttori sportivi, il Messi del suo mestiere. Dobbiamo inchinarci davanti a lui. La sua vittoria è stata scoprire giocatori sconosciuti e rivenderli".
Bojinov poi ha ricordato i tempi di Lecce e di Firenze. In Toscana arriva dopo una prima metà di stagione strepitosa con Zeman, ecco i suoi ricordi fiorentini:
"Io ci credevo al Pallone D'Oro. Ricordo gli allenamenti a porte aperte e infiniti. Io avevo la mia squadra, Toni la sua. Mettevamo 10 euro, e poi organizzavamo le cene. Il passaggio sfumato all'Inter? Fui una testa di ca... Gennaio 2006, vigilia di una sfida col Chievo. Sono li che mi rilasso quando all'improvviso squilla il telefono. "Sono Branca, ds dell'Inter". Penso a uno scherzo, riattacco, ma richiama subito. "Firmerai dopo la partita"