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Corriere Fiorentino

Baroni, tra gavetta e sudore: grande chance per un toscano doc

Baroni, tra gavetta e sudore: grande chance per un toscano doc - immagine 1
Il profilo di Marco Baroni
Redazione VN

Il rapporto con la Lazio si è ufficialmente chiuso ieri: Marco Baroni e la sua squadra avevano incantato per buona parte dell’annata, ma la primavera ha condotto i biancocelesti a un settimo posto in A e a una cocente eliminazione per mano del Bodo Glimt. Esistono, insomma, luci e ombre, in una stagione aperta dallo scetticismo dell’ambiente dopo due allenatori dimissionari (Sarri e Tudor) e poi giunta al sogno inatteso — e disatteso — di audaci traguardi.

Il legame con Firenze non è in discussione: fiorentino di nascita, Baroni è cresciuto nel settore giovanile gigliato e ha esordito in A proprio con la maglia viola (Inter-Fiorentina 1-1 del campionato 1981-82); chiusa la carriera con la Rondinella e da lì che è partita la sua carriera da allenatore nel 2000. In 25 anni Baroni ha vissuto numerosi anni tra C e B, con due promozioni in A con Benevento e Lecce e il crescendo delle due storiche salvezze con lo stesso Lecce e il Verona, prima della Lazio.

Allenatore esperto, ma fresco d’esordio in Europa a 61 anni, con Baroni la Lazio ha chiuso sì con il terzo miglior attacco ma anche con la decima peggior difesa della A. «Il calcio di posizione è finito, servono anche i movimenti fuori zona», disse a fine ottobre. Il sudore della gavetta, una storia in ascesa, un grande palcoscenico e un presente incompiuto: trovare una sintesi non è compito agevole. Lo scrive il Corriere Fiorentino.