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Corriere Fiorentino

Bagni danneggiati, furto e lancio di sedili. Lo scontro tra ultrà viola e bètici

Bagni danneggiati, furto e lancio di sedili. Lo scontro tra ultrà viola e bètici - immagine 1
La ricostruzione dello scontro tra ultrà della Fiorentina e del Real Betis. Attesi provvedimenti
Redazione VN

Giovedì sera, durante la partita di Conference League tra Fiorentina e Real Betis, il Franchi è stato teatro di violenti scontri tra le tifoserie, con il lancio di sedili e un clima di forte tensione. Gli episodi si sono verificati nel secondo tempo, quando gli ultrà delle due squadre hanno iniziato a provocarsi, scagliandosi sedute l’una contro l’altra. Solo l’intervento tempestivo delle forze dell'ordine, che sono entrate nel settore neutro, ha impedito un contatto diretto tra i gruppi rivali.

Secondo una prima ricostruzione, alcuni tifosi fiorentini avrebbero danneggiato i bagni dello stadio, utilizzando i pezzi per lanciare contro i sostenitori del Betis. L’episodio ha causato il ferimento di otto persone, quattro spagnoli e quattro italiani, che sono stati soccorsi dal personale medico presente all’esterno dell’impianto. Fortunatamente, nessuno di loro ha avuto bisogno di essere trasportato in ospedale, sebbene uno dei tifosi del Betis abbia riportato una bruciatura alla mano, presumibilmente causata dall’esplosione di un petardo. Le telecamere di sorveglianza e i video girati dai tifosi stanno aiutando le forze dell'ordine a ricostruire con precisione quanto accaduto e a identificare i responsabili.


Ma le violenze non si sono fermate lì: un tifoso della Fiorentina è riuscito a scavalcare la barriera di separazione tra i settori e a rubare uno striscione del Betis, portandolo in Curva Ferrovia, tutto sotto l’occhio vigile delle telecamere di sicurezza. La Digos è al lavoro per identificare i coinvolti, e le sanzioni potrebbero essere pesanti. Oltre ai reati di danneggiamento e lancio di oggetti pericolosi, chi è stato coinvolto rischia anche il Daspo, una misura che prevede il divieto di accesso agli stadi.