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Sofyan, ora o mai più: l’aria “di casa” per rilanciarsi

Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images

Il centrocampista visto finora in maglia viola sembra solo un lontano parente di quello ammirato con Juric al Verona

Simone Bargellini

In questo stadio si è imposto all'attenzione di tutti, come uno dei migliori centrocampisti della Serie A. Sofyan Amrabat torna stasera al Bentegodi per la prima volta da avversario e la speranza è che "l'aria di casa" gli faccia ritrovare qualche certezza perduta. Con la maglia della Fiorentina il marocchino non è riuscito, se non in qualche partita, ad esprimersi sui livelli di Verona. Il fattore Juric ha senz'altro inciso e, al contrario, l'ambiente viola ha pesato in negativo. Qualcuno l'ha definita una maledizione, non esageriamo, ma sta di fatto che quasi tutti i giocatori che negli ultimi 2-3 sono passati da Firenze, hanno incontrato delle difficoltà.

Questa è sicuramente un'attenuante per Amrabat, insieme alla questione del ruolo: giocare da play davanti alla difesa non è esattamente il suo. Ma almeno sul piano della grinta, del dinamismo e dell'interdizione ci aspettiamo di più dal giocatore per il quale Commisso ha sborsato qualcosa come 20 milioni (il Verona lo aveva pagato meno di 4). Stasera ha l'occasione di dimostrare che la grande stagione passata non è stata un caso e neppure - solo - merito di Juric. E che la Fiorentina del domani debba ripartire anche da lui.

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