Italiano? "Da allenatore non mi metto nei panni di un altro, sa lui quello che sta vivendo e da fuori è difficile giudicare. Se mette un undici in campo è perché li vede in settimana e ha le conoscenze per schierare la migliore formazione. Ci sono delle difficoltà, sta anche alla società migliorare dove può e dargli una mano, per continuare a coltivare questa classifica, ma non è semplice".
Giocatori da adattare
—Brian Rodriguez? "Difficile far adattare un giocatore, pur bravo che sia, se proviene dall'altra parte del mondo. Ci possono volere anche cinque o sei mesi. Succede anche a quelli che arrivano da altre piazze più vicine. Non è semplice metterli nella condizione migliore, per essere giocatori determinanti. Hanno bisogno di tempo, se società e allenatori li hanno scelti vuol dire che hanno visto in loro qualità che possono essere utili".
Differenze tra Serie A e B? "In ogni squadra ci sono giocatori che messi in un contesto possono esseri messi in Serie A e fare bene. Zurkowski? Alla grande, è rientrato in un ambiente in cui si esprime con maggiore tranquillità. Quattro goal in due partite sono un'anomalia, ma si è fatto trovare pronto e ha condotto la squadra alla vittoria. Il merito va alla società che lo ha riportato in azzurro".
Nzola? "Non mi aspettavo tutte queste difficoltà, la Fiorentina gioca in modo totalmente differente dallo Spezia, ma l'allenatore lo aveva scelto, per caratteristiche fisiche e tecniche poteva far di più. Ha pagato lo scotto di un passaggio a una squadra importamte come la Fiorentina. Mi auguro che nella seconda parte di stagione possa farsi valere per portare in goal che servono per conseguire l'obiettivo del quarto posto".
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