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L'esclusiva

Re Artù ha perso la sua spada, Cabral dov’è finita la tua Excalibur?

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Cabral e la sua avventura a Firenze, per ora un rapporto difficile con il nostro calcio

Niccolò Meoni

Arthur Cabral, un'attaccante dalla storia particolare. Re Artù nelle favole inglesi veniva rappresentato come un Re invincibile, che difendeva il suo regno da qualsiasi essere. Qui invece ci troviamo a parlare di Arthur Cabral. Il nostro Artù non sembra essere così invincibile. Anzi, sembra essere smarrito e insicuro. A differenza di Re Artù, che nelle leggende era una figura mistica, un predestinato, il brasiliano ha avuto una storia diversa.

Il viaggio di Artù

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La sua carriera non è quella di un talento carioca baciato dalle stelle, anzi. King Arthur come veniva chiamato Cabral, ha dovuto farsi strada da 0. Il suo approdo a Firenze è arrivato dopo un bel tour, dove la spada di Excalibur non sembrava proprio alla portata. Dopo aver floppato nel Palmeiras, si è fatto notare prima al Cearà, modesto club di Fortaleza, e poi al Basilea. Poi l'arrivo a Firenze. Le aspettative molto alte, in Svizzera sembrava essere diventato davvero il Re invincibile che segna e sfonda le reti avversarie. E a Firenze si cercava un nuovo erede al trono di Vlahovic. Cabral sembrava il designato al trono perfetto. In grado di segnare, anche in modi strani, ma efficacie, di spada e di fioretto insomma, rimanendo in tema. Ma poi il castello è crollato.

I numeri di Cabral

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Cabral attualmente è a quota 6 gol in un anno di permanenza. Numeri alla Dertycia più che alla Vlahovic. Il ragazzo sembra spaesato, e va detto pure sfortunato. Nelle amichevoli, si è parlato dei suoi gol non fatti. Ma va detto che non gliene va bene una. Tra gol annullati ingiustamente e portieri che sembrano scudieri imbattibili. Ma sta di fatto che Cabral non è riuscito ad avere impatto. Per una punta i numeri sono tutto. Il gioco di Italiano non sembra essere a lui congeniale, fatto di scatti in profondità e ricerca della sponda e del dialogo con i compagni. Caratteristiche che Cabral non ha nel suo DNA. Lui è più una punta da aera di rigore. I suoi gol se analizzati lo evidenziano. Tutte reti nell'area piccola, anche brutti ma sempre utili, tolto il capolavoro contro il Napoli, che resta ancora il suo scatto migliore in viola.

Cosa fare con lui?

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E qui veniamo al vero dilemma. Cosa deve fare la Fiorentina con lui? Aspettare che Re Artù riesca a trovare il modo di estrarre la sua spada, oppure disfarsene a gennaio. Le voci su di lui si sprecano. Tra ipotesi di prestiti, e cessioni. Insomma la decisione non è semplice, dopo un'anno ormai Cabral non ha più molto tempo. Il brasiliano avrà ancora poco tempo, per convincere tutti che i 18 milioni spesi per lui sono un buon investimento. Dovrà dimostrare di essere un re forte, invece di essere un cavaliere impaurito. Firenze ha bisogno di un nuovo re, sarà Cabral?

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