Ospite del programma A Pranzo con il Pentasport, Luciano Zauri, ex giocatore della Fiorentina e oggi allenatore, ha parlato a tutto campo del presente viola, tra emozioni europee, mercato e singoli. Zauri ha avuto modo di lavorare da vicino con Mandragora ai tempi del Pescara e ha speso parole importanti per il centrocampista, ma anche su Dodò e il progetto tecnico che sta prendendo forma.


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Zauri: “Mandragora un predestinato. Dodò da trattenere? Solo in un caso”
“Giocare la Champions League con la Fiorentina è stato qualcosa di veramente emozionante. Sta nascendo una Fiorentina interessante. Il calcio ci ha insegnato che non sempre chi spende di più farà il miglior campionato. Lo stimolo deve essere quello di tornare a fare le cose pensando in grande e oggi, sul mercato, con operazioni sensate. Molto dipenderà dalla permanenza di Kean.”
Poi il focus su Mandragora, che Zauri ha conosciuto da vicino nei suoi primi anni da professionista:
“Mandragora è sempre stato un predestinato. Ha avuto due infortuni gravi, ma negli anni si è riconfermato. Anche i più bravi sbagliano, ma credo sia un giocatore importante per la Fiorentina. Non è velocissimo, ma nella gestione dei tempi di gioco ha la sua dote migliore.”
Infine, qualche considerazione su Dodò, al centro di voci e riflessioni in casa viola:
“Dodò è cresciuto tantissimo. C'è da capire il motivo del suo malumore: se la questione è il rinnovo di contratto, allora ci sono tutti i presupposti per ricucire il rapporto. Altrimenti, se il problema fossero gli stimoli, non proverei a trattenerlo.”
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