Emiliano Viviano, ex portiere viola e oggi opinionista, ha analizzato con grande lucidità il momento della Fiorentina e le prospettive di mercato, intervenendo nel programma A Pranzo con il Pentasport di Radio Bruno. Le sue parole hanno toccato più punti cruciali, dal livello delle big di Serie A fino alle necessità della squadra di Palladino.

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Viviano: “Piccoli? Investirei altrove. Fagioli potenzialmente come Reijnders”
Viviano ha esordito sottolineando il divario ancora presente tra i viola e le candidate allo scudetto: “Inter e Napoli sono fuori livello”, ha dichiarato, ribadendo come i nerazzurri e i partenopei abbiano ancora un passo superiore rispetto al resto del campionato. Allo stesso tempo, però, ha voluto evidenziare la crescita della Fiorentina, soprattutto nella capacità di mantenere i propri uomini di riferimento: “Io sono contento perché è la prima volta che la Fiorentina conferma i big. La squadra è molto forte, manca qualcosa ma ci sono due settimane di mercato”.
Capitolo rinforzi. L’ex portiere non si è nascosto: per lui le priorità sono chiare e non riguardano tanto il reparto offensivo. “Piccoli? Mi piace molto. Ha tanto potenziale. Lo vedo grezzo dal punto di vista calcistico. Non lo vedo però come l’investimento che serve a questa Fiorentina, se proprio un investimento va fatto”.
Viviano ha invece tracciato una linea precisa sulle priorità: “Secondo me, le priorità sono un centrocampista e un difensore. Se va via Beltran, serve un comprimario. Ma se si deve fare un investimento va fatto su un grande difensore, ad esempio”.
Un altro nome discusso è quello di Nicolò Fagioli, reduce dalla squalifica e pronto a tornare in campo. Viviano lo ha analizzato con grande attenzione tattica, soffermandosi sul suo ruolo ideale: “Anno scorso lo vedevo allargarsi sulla sinistra, non mi piaceva per niente. Quando gioca al centro, è una certezza tecnica. Lo vedo alla Reijnders se riuscisse ad attaccare meglio anche la porta. Reijnders è uno che tocca il pallone tanto quanto lui, ma si trova in una posizione in cui diventa sempre una minaccia per le squadre avversarie”.
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