Gioco? "Italiano aveva un'idea ben riconoscibile, gli contestavo i continui rebus di formazione. Eppure stiamo continuando sulla stessa strada anche con Palladino. Mi piace analizzare le partite da un punto di vista tattico. Aveva cominciato con un calcio simil Gasperini e lui viene da quella scuola lì. Con l'Atalanta fu fatta una bella classifica. Poi dopo alcune sconfitte anche immeritate ha fatto all'italiana sperando che Kean stia bene e vinca il duello. Fagioli è un fuoriclasse. Abbiamo un play puro come Cataldi che sa fare bene la fase difensiva. Abbiamo tutto a centrocampo, con Adli, Richardson e Folorunsho. E ci ostiniamo a giocare a due nel mezzo con Mandragora e Cataldi, è impensabile. Oggi si farebbe più fatica che nel 2012/13 perché tutti ora ti vengono a prendere alti. La difesa a tre si fa con i braccetti che vanno a giocare nell'area avversaria, non bloccati".
Juventus? "È più importante la gara di ritorno col Panathinaikos. Palladino prima aveva la scusa dei risultati, proverei a fare quello che ha fatto anche a Monza. Una squadra più propositiva e aggressiva davanti. Anche se non si riesce ad alzare qualità, almeno sfruttare le caratteristiche offensive che tanti giocatori hanno".
Tifosi? "Giusto che non ci sia contestazione, sei ancora in corsa per gli obiettivi. Hanno fiducia nella società che quest'anno ha comprato 10 giocatori, l'allenatore può sbagliare ma se gli obiettivi sono questi dimostrati sul mercato è solo questione di tempo".
Portiere? "Le sensazioni potrebbero portare a far giocare De Gea, ma a livello umano fai una figuraccia perché hai motivato la titolarità di Terracciano prima di Atene. L'errore è averlo rimesso in campo dopo tre mesi, oltretutto dopo un errore decisivo in quella partita in Coppa Italia. Con un portiere in rosa come De Gea non avrei mai dubbi. Però una volta cominciato con questo criterio e le promesse a Terracciano andrei avanti con lui, ma io son fatto così sulla parola data".
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