La difesa a 4 è stata la svolta?
—Può anche essere, all'inizio faticava anche perché i giocatori dovevano assorbire il modo con cui Palladino voleva proporre il calcio e visto che erano abituati alla retroguardia a 4, quando sono tornati a giocare così hanno trovato la quadratura: il vero merito del tecnico è stato quello di tornare sui propri passi dialogando, credo, anche molto con i calciatori. Fondamentali sono comunque la convinzione assieme all'unità e allo spirito che contraddistinguono il gruppo.
Più forte Kean o Retegui?
—Son due giocatori diversi con caratteristiche che si potrebbero anche integrare giocando assieme. Sono comunque contento che Kean stia dando il meglio di sè perché fin qui in carriera gol non ne aveva fatti tantissimi, ma trovando quell'armonia di cui parlavo all'interno della squadra, sta finalmente dimostrando tutte le qualità che già si sapevano e sta dando il meglio di sè. Retegui è stato una sorpresa e sta facendo a sua volta una grande stagione: meritano tutti e due e credo che qualche volta in Nazionale si daranno il cambio.
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