Non si può non riconoscere che Palladino abbia fatto anche delle cose eccellenti.
—"Verissimo. Basti pensare a Kean. Voluto fortemente e tornato a grandissimi livelli grazie a Palladino".
Italiano?
—"Quello di Firenze, contro il Milan, sarebbe andato a cercare il 2-0 prendendone tre. La dirigenza del Bologna lo ha cambiato in meglio. Serve un grande lavoro di squadra e non solamente in campo. Serve una società che sappia individuare personaggi di calcio, servono persone competenti, serve generare una profonda condivisione del progetto tra direttore e staff tecnico. Tutto questo a Firenze, negli ultimi anni, è mancato. Fondamentale, al di là delle strutture (e del fumo negli occhi...) riuscire ad arrivare ad una crescita attraverso il campo".
Se ti chiedessi di scegliere tra Palladino e Pradè, cosa risponderesti?
—"Il problema è che esiste questo dualismo. Invece dovrebbe esserci una coppia. Due persone che lavorano in perfetta sinergia. Se c'è, come credo, un'incompatibilità vuol dire che l'errore è a monte. Ma se hai scelto di proseguire con questo allenatore allora dovresti comportarti di conseguenza".
E adesso?
—"Vorrei che la Fiorentina, la prossima stagione, si concentrasse sul campionato. Quest'anno c'era un'autostrada da sfruttare e la scelta strategica di perseguire l'obiettivo Conference piuttosto che impiegare le ultime forze per cercare un piazzamento prestigioso in massima serie, per me, pensando anche livello di avversari come Betis e Chelsea, non è stata quella giusta".
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