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Speciale: “Palladino scelta necessaria. Kean rinato grazie a lui”

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Il pensiero di Luca Speciale, giornalista e grande tifoso viola, sulla scelta della Fiorentina di rinnovare Palladino
Redazione VN

Questa sera al "Salotto Viola", su Italia7, abbiamo intervistato il collega di La7, grande tifoso della Fiorentina, Luca Speciale. Le sue parole:

Palladino fino al 2027, te lo aspettavi?

—  

"Discutibile la tempistica. Dal punto di vista della continuità, però, ritengo sia una scelta necessaria. Palladino, nonostante manchi d'esperienza, ha fatto anche delle ottime cose. Il rinnovo è la dimostrazione di quanto la società creda in questo tecnico. Sarebbe inoltre ingeneroso e anche stupido pensare che sia l'unico responsabile dell'attuale, complessa situazione nella quale verte la Fiorentina. Sono tante altre le componenti che nel calcio fanno la differenza".


Non si può non riconoscere che Palladino abbia fatto anche delle cose eccellenti.

—  

"Verissimo. Basti pensare a Kean. Voluto fortemente e tornato a grandissimi livelli grazie a Palladino".

Italiano?

—  

"Quello di Firenze, contro il Milan, sarebbe andato a cercare il 2-0 prendendone tre. La dirigenza del Bologna lo ha cambiato in meglio. Serve un grande lavoro di squadra e non solamente in campo. Serve una società che sappia individuare personaggi di calcio, servono persone competenti, serve generare una profonda condivisione del progetto tra direttore e staff tecnico. Tutto questo a Firenze, negli ultimi anni, è mancato. Fondamentale, al di là delle strutture (e del fumo negli occhi...) riuscire ad arrivare ad una crescita attraverso il campo".

Se ti chiedessi di scegliere tra Palladino e Pradè, cosa risponderesti?

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"Il problema è che esiste questo dualismo. Invece dovrebbe esserci una coppia. Due persone che lavorano in perfetta sinergia. Se c'è, come credo, un'incompatibilità vuol dire che l'errore è a monte. Ma se hai scelto di proseguire con questo allenatore allora dovresti comportarti di conseguenza".

E adesso?

—  

"Vorrei che la Fiorentina, la prossima stagione, si concentrasse sul campionato. Quest'anno c'era un'autostrada da sfruttare e la scelta strategica di perseguire l'obiettivo Conference piuttosto che impiegare le ultime forze per cercare un piazzamento prestigioso in massima serie, per me, pensando anche livello di avversari come Betis e Chelsea, non è stata quella giusta".