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JEDDAH, SAUDI ARABIA - APRIL 29: Franck Kessie of Al-Ahli Saudi reacts during the AFC Champions League Elite Semi Final between Al Hilal and Al Ahli at King Abdullah Sports City Hall Stadium on April 29, 2025 in Jeddah, Saudi Arabia. (Photo by Yasser Bakhsh/Getty Images)
L’esperto direttore sportivo Rino Foschi, intervenuto ai microfoni del Pentasport di Radio Bruno, ha raccontato con nostalgia i suoi esordi nel mondo del calcio, ma si è soffermato con attenzione sull’attualità viola, tra mercato e ambizioni.
“Vado più fiero dei miei inizi, ha esordito Foschi. Nei primi anni mi sono divertito, ho conosciuto il calcio vero. Ho vissuto la parte romantica di questo sport, quella fatta di relazioni, intuizioni e passione. Oggi è tutto più complicato”.
Ma nonostante le complessità del calcio moderno, Foschi ha parole al miele per la Fiorentina:
“Credo che stia facendo benissimo. Stimo moltissimo Daniele Pradè, un dirigente competente e coerente. La scelta di Stefano Pioli? Significa che gli sono state date garanzie importanti: senza un progetto serio, Pioli non avrebbe mai accettato”.
Il nodo Kessié rappresenta però una variabile tutt’altro che semplice:
“Kessié sarebbe un colpo meraviglioso, ma credo sia una trattativa complicata. Non credo che possa tornare in Italia per 2-3 milioni di euro all’anno. Ci sono club blasonati in crisi, ma i parametri della Fiorentina restano chiari. Detto questo, se davvero arrivasse, la squadra può ambire senza problemi ai primi cinque posti della Serie A”.
Sullo sfondo resta anche il tema spinoso dei rinnovi, con il nome di Dodò tra quelli caldi.
“Oggi i procuratori hanno in mano il gioco, osserva Foschi. Per rinnovare e trattenere certi giocatori serve la volontà del mister, ma anche quella del club di adeguare gli stipendi. È una sfida continua per tutte le società di medio-alto livello”.
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