Su Colpani e Zaniolo
—Il primo è un ottimo giocatore, ma deve crescere. La Fiorentina non è il Monza, i tifosi viola hanno, a parte la passione e la storicità, anche una pretenziosità verso i proprio calciatori. Quella dei brianzoli è una piazza fresca, appena nata. Non è proprio la stessa cosa. Zaniolo, invece, è un giocatore straordinario come qualità, però quando cambi tante squadre e non riuscire ad incidere con quelle doti, significa che qualche problematica c'è. Prima di scegliere e spendere tanti soldi con Zaniolo, o scegli di farlo giocare in continuazione credendo in lui, facendo come hai fatto con Kean, sennò può essere un danno per la squadra. Il suo ruolo? Adesso è dura, perché non può fare il quinto e non può fare il centrocampista. Secondo me lui può fare il trequartista, l'esterno, la seconda punta e a volte anche la prima punta, dipende un po' come vuoi giocare. Però devo dire che, se dovessi scegliere, in questo momento preferirei scegliere uno tra Beltran e Gudmundsson al fianco di Kean come seconda punta.
Sul percorso europeo della Fiorentina
—Ha avuto più alti e bassi degli ultimi anni, però ha dato dimostrazione di essere una squadra che, quando è in forma, può competere con qualsiasi squadra, sia in Italia che in Europa. Ricordiamoci che ha battuto l'Inter 3-0, che era difficilissimo battere, dominando. O addirittura vincere con la Juventus e recuperare una partita come quella con il Panathinaikos. Questa è la dimostrazione che può fare benissimo e giocarsela con tutti, come magari rischiare di fare brutta figura e perdere partite con squadre più semplici. Se stanno bene è veramente una bella squadra da vedere.
Squadra più matura?
—Dopo quello che è accaduto a Bove può esserci un calo di tensione o di testa, perché è stata una cosa pesante. Sicuramente può incidere. Però essere riusciti a capire quale era la problematica è già un bel punto di forza.
L'aneddoto
—Sono stato vicino alla Fiorentina, ahimè senza saperlo. Perché veniva detto che io avevo rinunciato alla squadra viola, ma così non è stato. Anche Della Valle ogni volta che mi incontrava mi diceva: "Eh non sei voluto venire" e io gli rispondevo: "Guardi presidente, che io non sapevo niente".
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