Alberto Malusci ai microfoni di Radio Bruno per analizzare la stagione della Fiorentina di Palladino.
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Malusci: “Una stagione strana, bene i numeri ma resta l’amaro in bocca”
L'ex viola Alberto Malusci ai microfoni di Radio Bruno per soffermarsi sulla stagione della Fiorentina
E' stata una stagione molto strana: guardando solo i risultati, sembrerebbe tutto positivo: sei arrivato sesto in classifica e hai fatto più punti rispetto allo scorso anno. Tuttavia, non si può ignorare che a tre giornate dalla fine eri ancora in corsa per la Champions League, e lì bisognava crederci fino in fondo. Le note positive della stagione sono state senz'altro il portiere e l'attaccante, che hanno offerto prestazioni convincenti. La nota dolente, invece, è stato il poco gioco espresso dalla squadra. Negli anni scorsi mi sono sempre ritenuto soddisfatto della qualificazione in Conference League, ma quest’anno non riesco a gioirne. Forse perché le aspettative erano più alte, forse perché la sensazione è quella di un’occasione sprecata. Si vocifera che la società voglia alzare il tetto ingaggi, e questo potrebbe indicare la volontà di trattenere i giocatori più importanti in vista della prossima stagione. Ma non basta: l’anno prossimo serviranno 22 titolari veri, in grado di affrontare una stagione lunga e impegnativa. A certi livelli, devi saper entrare nella testa dei tuoi giocatori, farli rendere al massimo. Molto dipende dalla gestione del gruppo. So bene cosa significa, l’ho vissuto in prima persona quando abbiamo vinto la Coppa Italia con Ranieri.
Ndour e Beltran non mi fanno impazzire, non mi dispererei per una loro partenza, lo stesso vale per Moreno. Parisi, al contrario, ha avuto una stagione molto positiva mentre Adli non lo riscatterei. Quest'anno non ho visto una crescita in nessun giocatore, Palladino ha bisogno di giocatori pronti. Kean andava solo recuperato mentalmente.
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