Sulla possibile titolarità di Kean, Malusci è chiaro: “A questo punto della stagione, non è più una questione di un allenamento in più o in meno. È la testa a fare la differenza. Kean ti consente di giocare in modi diversi, è più verticale rispetto a Beltran, che invece ti fa perdere qualcosa in profondità”.
L’ex difensore si aspetta un inizio gara aggressivo da parte degli spagnoli: “Dal Betis prevedo venti minuti iniziali infernali. La Fiorentina dovrà essere attendista ma non troppo bassa. Deve sapere ripartire in modo pericoloso. L’approccio sarà determinante: serve personalità, poi magari anche un pareggio potrebbe andare bene, ma non bisogna scendere in campo con quel pensiero”.
Un passaggio è dedicato anche alle caratteristiche del calcio spagnolo: “Le squadre spagnole hanno qualcosa in più. Tecnicamente e tatticamente esprimono valori che mettono in difficoltà chiunque. Il Betis è diverso dal West Ham affrontato in finale due stagioni fa: gli inglesi erano più fisici, è una questione di stile”.
Poi un accenno alle polemiche che hanno coinvolto Luca Ranieri: “La fascia da capitano l’ha responsabilizzato, ma a volte rischia di prendere gialli inutili. Ha fatto una stagione straordinaria, ma un capitano deve dare l’esempio”.
Infine, qualche riflessione tattica e di formazione. “Adli o Fagioli? In questo momento vedo meglio il francese. Ha fatto bene contro l’Empoli, anche se ha perso un pallone sanguinoso sul gol del club azzurro. Fagioli mi sembra leggermente in difficoltà”.
Sul modulo, Malusci suggerisce continuità: “Per l’assenza di Dodò cambiare modulo sarebbe logico, ma in una fase così delicata della stagione è difficile. Non mi priverei del centrocampo a tre. Parisi a destra non ha fatto male, ma la società ha sbagliato a non prendere un vice Dodò. Tra Parisi e Folorunsho preferisco quest’ultimo, perché ha il piede forte più vicino alla linea laterale”.
In chiusura, uno sguardo alla difesa: “Pongracic ha le caratteristiche giuste, anche se Palladino lo ha adattato come terzo. In una difesa a tre è fondamentale avere un centrale abile palla al piede. Il profilo ideale? Pablo Marì. Peccato però che non sia in lista UEFA”.
Infine conclude: "Se dovessi scegliere un mio allenatore del passato per preparare una sfida del genere, chiamerei subito Claudio Ranieri. La sua meticolosità in queste partite era incredibile"
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