Il dirigente sportivo, Pietro Lo Monaco, ha parlato durante Il Pentasport di Radio Bruno. Queste le sue parole:
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Lo Monaco: “A Kean serve libertà in campo. Ecco di cosa ha bisogno la Fiorentina”
Le parole di Pietro Lo Monaco sulla situazione in casa Fiorentina: dal ruolo di alcuni giocatori alle scelte di Palladino
Il momento della Fiorentina è critico, però come politica generale, anche se c'è qualche ruolo che langue, ha fatto una programmazione in linea con quelle che potrebbero essere le aspettative. Ha un grandissimo settore giovanile, e negli ultimi anni ne ha valorizzati tanti. Non capisco la cessione di Kayode all'estero. Ai viola mancano giocatori dinamici a centrocampo e su questo ha pesato tanto le assenze di Bove e Cataldi. Adli e Mandragora sono un altro tipo di giocatori. Si sta pagando l'inesperienza di Palladino. Colpani tutto può fare tranne che essere sottoposto a critiche eccessive, in questo momento. Kean è un attaccante atipico. Deve giocare da solo davanti, perché sennò va in tilt. Ha bisogno di spaziare e muoversi dove meglio crede. Mettendo Gudmundsson si levano campo a vicenda. Sono entrambi giocatori che tentano la giocata finale, lavorando meno con i compagni. Subire contro una squadra in dieci uomini ti fa capire che in questo momento ci sono dei problemi. Come li risolvi? Sicuramente non esonerandolo, ma aiutandolo ad uscire da questa situazione. Io ho sempre detto, non è difficile andare a prendere i buoni giocatori, perché ci sono da tutte le parti, la cosa complicata è gestirli nel modo corretto. Bove è un centrocampista e Palladino ha avuto la fortuna di inserirlo in una posizione dove poteva dare un aiuto sia in fase di costruzione che in quella di rottura, grazie alle sue doti. Senza di lui non puoi sostituirlo con un giocatori qualunque. Eri riuscito a trovare una chiave di lettura, è lì che devi stargli addosso, non rilassarti. Cioè Kean il giorno prima della partita contro il Torino era a fare una sfilata a Milano. Ma di cosa parliamo, te la dò io la sfilata. Così rischi di vanificare un lavoro fatto.
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