Intervenuto ai microfoni di Radio Bruno, Alessandro Ciullini, preparatore atletico di lungo corso, ha analizzato l’arrivo di Edin Dzeko alla Fiorentina, soffermandosi sull’evoluzione della preparazione fisica nel calcio moderno e sull’adattamento richiesto a un campione come il bosniaco.


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Il preparatore: “Dzeko azienda di se stesso. Ecco come ci si tiene così in forma”
“A questa età sono pochi i giocatori che riescono ancora ad essere competitivi. Quelli che ci riescono sono veri professionisti, atleti che si sono sempre allenati bene e che hanno fatto del calcio il centro della loro vita. Dzeko è uno di questi”.
Secondo Ciullini, l’idea della Fiorentina è chiara: utilizzare Dzeko come risorsa per spezzoni di partita, gestendone i carichi e valorizzando la sua esperienza.
“È questo, credo, l’obiettivo del club: sfruttarlo nei momenti chiave, non chiedergli di giocare 90 minuti ogni tre giorni. Oggi si tende ad allungare la carriera, grazie a trattamenti personalizzati, maggiore attenzione all’alimentazione e l’utilizzo di personal trainer già prima del ritiro”.
Dzeko come azienda: un corpo sotto controllo
—Il preparatore ha poi sottolineato come oggi i calciatori di alto livello si comportino come veri e propri atleti-azienda:
“Dzeko ha fatto di se stesso un’azienda. Si cura in tutto, è sempre in forma, ma bisognerà vedere come reagirà entrando dalla panchina, perché non è mai stato il suo ruolo. Alcuni fanno fatica a entrare in ritmo, ma la sua mentalità da campione può fare la differenza”.
Il nuovo calcio: carichi personalizzati e attenzione al dettaglio
—Infine, Ciullini ha raccontato come è cambiata la preparazione atletica negli ultimi anni:
“Il mio lavoro è cambiato radicalmente. Una volta si lavorava su tutta la squadra, oggi si gestisce ogni singolo giocatore, anche in base alla struttura fisica e ai momenti della stagione”.
Su Gudmundsson, infine, un breve cenno comprensivo:
“Possono capitare annate storte. Anche questo fa parte del gioco”.
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