Il mental coach: “Gud e De Gea veri campioni. A Milenkovic mancavano stimoli”

Il mental coach, Stefano Tavoletti, ospite al Pentasport di Radio Bruno, analizza così alcune figure attorno al mondo Fiorentina:

Vedendo le sue ultime prestazioni, mi viene da chiedermi come giocherà ora con la testa libera. Ho seguito molto la vicenda, ma non ho mai avuto alcuna sensazione di timore o paura nelle sue prestazioni. Credo che abbia una solidità mentale da sottolineare. Ci sono giocatori che, o per un infortunio o per l'esclusione dal campo, crollano mentalmente. Lui è stato veramente bravo, devo fargli i complimenti. I grandi campioni sono questi. Abbiamo visto anche un Sinner reagire al meglio ad una situazione molto particolare. Io credo che Gudmundsson sia stato bravissimo a gestire la situazione. La formalina magica che garantisce un determinato livello di prestazione è potenziale-interferenze. Sono le interferenze extra-campo che spesso ostacolano quello che veramente è il talento del ragazzo.

Sulla Fiorentina...

Col Milan ho visto una Fiorentina più fluida, meno pensante. I problemi vengono quando hai una menta più macchinosa. Le idee del mister sembrano piano piano insidiarsi nelle menti dei calciatori

Su De Gea...

Lui è un campione, lo sappiamo tutti. Allenarsi da solo con un preparatore, ci rendiamo conto di cosa significa? Lui deve crearsi le situazioni di campo dentro la testa. Un lavoro incredibile.

Su Milenkovic (col quale ha un bel rapporto)...

E' un altro Nikola, ha nuovi stimoli. A volte in queste situazioni devi alzare la mano e metterti da parte. Ha trovato l'ambiente giusto. A breve andrò a trovarlo. Sta facendo vedere cose pazzesche. Giocare in Premier era una delle sue più grandi ambizioni. Garantisce una solidità in difesa pazzesca