Infine, una curiosità sulle sue origini calcistiche: “Da piccolo facevo il portiere per seguire le orme di mio zio, ma poi ho capito che con i piedi me la cavavo bene e sono passato a centrocampo”.
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FLORENCE, ITALY - DECEMBER 12: Jonas Harder of ACF Fiorentina looks on during the UEFA Europa League 2024/25 League Phase MD6 match between ACF Fiorentina and LASK at Stadio Artemio Franchi on December 12, 2024 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Jonas Harder, centrocampista della Primavera della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di Radio Serie A, raccontando il suo percorso nel settore giovanile viola e l’emozione dell’esordio in prima squadra.
“Posso ricoprire tutti i ruoli a centrocampo, la mia caratteristica principale è la dinamicità. Ultimamente gioco in un centrocampo a due, ma anche a tre mi trovo bene. Con Galloppa ho un ottimo rapporto, mi dà sempre tanti consigli e ci confrontiamo ogni giorno”.
Harder ha debuttato in Conference League, un momento speciale per lui: “Ci ho messo tre o quattro minuti per rendermene conto. I miei compagni mi hanno aiutato molto, poi ho cercato subito di farmi dare la palla per rompere l’emozione ed entrare in partita. Mi capita spesso di allenarmi con la prima squadra e cerco sempre di farmi notare per guadagnarmi la fiducia del mister e dei compagni”.
Uno degli aspetti su cui lavora di più è la velocità di pensiero: “La prima cosa che mi disse Galloppa anni fa fu che dovevo vedere prima la giocata, perché così fanno i centrocampisti forti. Non è una qualità che si allena, o ce l’hai o non ce l’hai, anche se in allenamento si può migliorare qualcosa”.
Infine, una curiosità sulle sue origini calcistiche: “Da piccolo facevo il portiere per seguire le orme di mio zio, ma poi ho capito che con i piedi me la cavavo bene e sono passato a centrocampo”.
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