Ospite del programma A Pranzo con il Pentasport su Radio Bruno, Francesco “Ciccio” Graziani ha offerto uno sguardo lucido e appassionato sui temi caldi in casa Fiorentina, parlando della longevità dei campioni, del futuro di Kean, e dell’uso di Gudmundsson.


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Graziani: “In Arabia patatine sugli spalti”. E Kean è “un soprammobile”
Su Dzeko e la longevità nel calcio moderno:“Rispetto alla nostra generazione, oggi i giocatori hanno una vita sportiva più lunga. Dzeko ne è un esempio: lo ammiro. Prima a 35 anni eri già considerato un ferro vecchio. Io a Udine avevo problemi al ginocchio e in campo perdevi competitività con i giovani. Il segreto è fermarsi quando possono rimpiangerti, non quando iniziano ad avere compassione.”
Sull’attacco a due e l’ipotesi Kean-Dzeko:“Con me sfondi una porta aperta. Amo le coppie d’attacco, la mia storia l’ho scritta con Pulici. Kean e Dzeko insieme sarebbe un bel vedere.”
Su Gudmundsson:“Mi auguro che dietro al suo arrivo ci sia la mano dell’allenatore. La società è stata brava a trattare, ma la scorsa stagione è stata troppo altalenante. Non deve andare a prendere palla dai difensori, non è il suo ruolo. Sotto due attaccanti può dare il meglio. Un giocatore che salta l’uomo otto volte su dieci, è oro colato nel calcio di oggi.”
Sul futuro di Kean e le sirene arabe:“Se a 25 anni mi avessero offerto 15 milioni dall’Arabia (nel 77', quando ha fatto 21 gol in Serie A)? Non ci sarei andato e non ci andrei oggi assolutamente. Là non è più calcio: troppo lusso, troppo poco agonismo. Non posso andare in un posto dove mangiano le patatine e fanno aperitivo mentre c'è la partita. Ci vai e poi dopo un anno vuoi tornare. A trent’anni è un altro discorso, ma adesso Kean deve rimanere qui, dove c’è competitività. Deve scegliere cosa lo rende felice: i soldi o gli stimoli. Oggi è un soprammobile con una clausola: chi mette 52 milioni, lo prende. Ma io resto a Firenze."
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