Intervenuto a Radio Bruno, il giornalista di Radio Rai Filippo Grassia ha commentato così le ultime vicende di casa Fiorentina: "Ci mancava altro che segnasse il Lecce, che non fa gol da fine gennaio... Palladino giochi come voglia, ma che metta in campo sempre tre centrocampisti. Continuità? Non si può cambiare modulo e formazione ogni partita, ma serve che ciascuno sia al proprio posto: Adli in mezzo al campo con Fagioli play e Beltran accanto a Kean in attacco. Con il Panathinaikos i pericoli saranno gli stessi del Napoli, ossia l'imbucata in verticale. Ma in Grecia la Fiorentina non può accontentarsi del pareggio perché in caso di vittoria la strada sarebbe abbastanza spianata. Dunque in campo i migliori e qualche piccola modifica domenica al Maradona".


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Grassia: “Obbligatori 7 punti nelle prossime quattro per inseguire l’Europa”
"Temere la poca esperienza di Palladino in Europa? Sotto questo aspetto Italiano ci aveva abituato bene, e neanche lui aveva particolare esperienza. Non credo che questo sia il problema, ma come il tecnico mette in campo la squadra e di come tutti, dal primo all'ultimo, diano il meglio perché è fondamentale andare avanti e provare a mettere in bacheca il primo trofeo dell'era Commisso. Calendario durissimo? Bisogna far bene, perché c'è il rischio tra quattro turni di trovarsi risucchiati da squadre ancora lontanissime che ti allontanano dal settimo posto e dalla qualificazione in Europa. Serviranno almeno, minimo, sette punti per presentarsi al rush finale in buona posizione". Poi un pensiero su Biraghi: "Ogni tanto quando lo vedo al Torino lo rimpiango, mi spiace perché sia tutt'ora legatissimo alla maglia viola e alla fascia di capitano che gli è stata tolta".
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