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GERMOGLI PH: 26 LUGLIO 2025 FIRENZE SOPRALLUOGO DEL MINISTRO MATTEO SALVINI AL CANTIERE PER IL PASSANTE ALTA VELOCITA' NELLA FOTO GIOVANNI GALLI
Giovanni Galli, ex portiere e bandiera viola, è intervenuto ai microfoni di Lady Radio per commentare la Fiorentina dopo la prima giornata di campionato. Dalle scelte di Pioli alle prestazioni dei singoli, il suo sguardo è lucido e diretto.
Secondo Galli, la Fiorentina dispone di una rosa solida e ben costruita, soprattutto nei suoi 11-13 titolari.
Mi sembra una squadra attrezzata e competitiva. E quest’anno c’è un allenatore capace di valorizzare certi profili. Quando si parlava di Pioli alla Fiorentina, dissi che sarebbe l’unico in grado di far segnare 20 gol a Gudmundsson.
Tra i giocatori da considerare titolari inamovibili, per Galli c’è anche Rolando Mandragora, protagonista anche nella scorsa stagione:
Ha dato un contributo importante, è stato il centrocampista più prolifico e il secondo giocatore più determinante dopo Kean. Non capisco perché si discuta del suo rinnovo per 300mila euro: se li è guadagnati. Se a Kean dai 5 milioni dopo che ne prendeva 2, lo fai perché ha meritato. Mandragora ha dimostrato affidabilità in 4 anni, prenderne un altro che ti costa 1,5 milioni senza certezze ha poco senso.
Parlando di alternative sulla fascia destra, Galli ha espresso una preferenza netta per i talenti di casa:
Fortini va aspettato, anche perché rientra da un infortunio. Il titolare resta Dodò. L’anno scorso, con la partenza di Kayode, c’era solo lui. Oggi è in buona forma, e la priorità è affiancargli un’alternativa. Ma quella risorsa ce l’abbiamo già in casa. Magari Lamptey è forte, ma io preferisco puntare su un italiano cresciuto nel nostro vivaio. Servono pazienza e fiducia nei giovani, troppo spesso a Firenze li lasciamo andare prima di averli davvero valorizzati.
Anche il debutto di David De Gea è stato oggetto di analisi:
Non ha brillato. A parte una bella parata su Gaetano, c’è stato un colpo di testa di Folorunsho che ha colpito il palo, la palla gli è passata sotto. Inoltre, in un’uscita è stato indeciso: su un cross dal fondo avrebbe potuto intervenire, invece ha lasciato andare la palla e Borrelli ha tirato sull’esterno della rete. Il gol? Non era un tiro impossibile. Era una conclusione ravvicinata, simile a quella parata su Gaetano, ma con traiettoria più vicina al corpo. Ha provato a bloccarla, ma cadendo il gomito ha sbattuto male e la palla è entrata. Non è stata la sua serata, ma può capitare anche a un grande portiere come lui.
Infine, una riflessione tattica sulle palle inattive, dove la Fiorentina ha mostrato qualche limite:
Pioli, da tempo, preferisce far partire i difensori molto vicini alla linea di porta per attaccare la palla. Con Italiano e Palladino stavamo più alti su punizioni laterali. A Cagliari, sul gol subito, Luperto è arrivato in corsa e ha colpito in una zona scoperta. È una scelta tattica chiara, vedremo se porterà risultati.
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