Ruolo
—Non c'è il rischio di perdere specializzazione in una zona del campo? Devi essere bravo tu. Cambiare ti scombussola, è vero, ma il ruolo è un limite mentale, lo ripeto. Prepararsi mentalmente durante la settimana è fondamentale. In base alla partita, scelgo come affrontare la sfida. Adesso gioco in più ruoli, ormai lo faccio facilmente e questo mi aiuta. Tutti gli allenatori che ho avuto sanno della mia duttilità. Mezzala e esterno destro? Il quinto non l'ho mai fatto, quindi non so dire se riuscirei o meno. Tiro da fuori? Sto tirando poco, è vero, ma arriverà.
Centrocampo
—Siamo forti in ogni reparto, a centrocampo siamo in tanti. Ma non deve essere visto come un problema, bensì come un modo per aumentare la competitività. Il mister deve avere tanti giocatori che vogliono giocare, poi sarà lui a scegliere.
Contro l'Atalanta
—Sarà una partita difficile. Loro sono forti, ma il mister ci metterà in campo nel modo migliore. Noi daremo tutto e speriamo di regalare una gioia a noi stessi e ai tifosi.
Conference League
—Possiamo arrivare fino in fondo, non dobbiamo nasconderci. È una coppa importante, anche se qualcuno la sminuisce. Vincere una coppa europea non è da tutti, e inoltre ti permette di giocare l'Europa League l'anno prossimo.
Compagni
—Ne conoscevo già molti, da Zaniolo a Fagioli. Lo stesso Cataldi, che ho conosciuto alla Lazio. Il nostro è uno spogliatoio di bravi ragazzi, stiamo bene insieme. Mi ha sorpreso Comuzzo: è così giovane ma già impostato per fare una carriera importante. Lo chiamo "il generale". Poi c'è Gosens, che ha una mentalità pazzesca. Un vero leader, e noi lo abbiamo riconosciuto.
Kean
—Sta facendo un campionato straordinario. Le sue potenzialità si vedevano già, ma quest'anno sta emergendo agli occhi di tutti. Me lo aspettavo. Speriamo continui così e segni ancora di più. È un giocatore forte, al centro della Nazionale e della Fiorentina. Sono contento per lui.
Futuro
—L'ho già detto: vorrei costruire qualcosa di importante con la Fiorentina. Ho sempre cambiato squadra, ma ora voglio legarmi a una tifoseria e a un club. Sto veramente bene qui a Firenze. La Champions? Sarebbe importante, ma alzare un trofeo a Firenze sarebbe unico.
Il sogno calcistico
—Giocare un Mondiale e vincere qualcosa in Europa e uno scudetto. Insomma, alzare un trofeo. Fare entrambe le cose? Mai dire mai.
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