Il secondo tempo è (in negativo) sempre determinante: ecco perché
La stagione della Fiorentina è stata una vera altalena di emozioni, tra un brillante ed entusiasmante 2024 e un 2025 pieno di difficoltà. Il denominatore comune di questa instabilità è la gestione dei secondi tempi: indipendentemente dal modulo o dai giocatori in campo, la squadra soffre costantemente nella ripresa.
L’ultimo esempio lampante è arrivato in Conference League contro il Panathinaikos. Un copione già visto, che ha portato Beltran a commentare: "Purtroppo, come succede spesso, nel secondo tempo siamo entrati addormentati. Dobbiamo migliorare questo aspetto". Anche Ranieri e Palladino hanno sottolineato la necessità di cambiare atteggiamento.
Un problema ricorrente
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Nel 2025, la Fiorentina ha spesso subito gol nei secondi tempi: contro il Napoli, Monza, Torino, Lazio, Genoa, Inter, Como e Verona, i cali di concentrazione sono stati decisivi. Anche nelle vittorie, come quelle con Lazio e Genoa, il finale di gara è stato sofferto.
Neanche il periodo d’oro tra ottobre e novembre ha fatto eccezione: anche allora i viola hanno mostrato difficoltà nel gestire la ripresa, come nelle gare con Como, Cagliari e Torino. La sconfitta interna con l’Udinese, dopo un primo tempo dominato, è stata un altro segnale allarmante.