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Ferrara: “Spero Commisso non insegua in Palladino il calcio di Iachini”

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Tra ambizioni e illusioni, l'opinione di Benedetto Ferrara sulla permanenza di Palladino sulla panchina viola
Redazione VN

Ai microfoni di Radio Bruno, il giornalista Benedetto Ferrara ha commentato così le ultime vicende viola: "Comunque finirà sarà un anno deludente, anche perché i punti in più degli altri anni non ti consentiranno di salire di livello. E soprattutto se pensiamo che fino a due settimane fa era tutto in gioco, oggi hai niente in mano. La contestazione era prevedibile, il calcio dà e toglie, ti celebra e ti espone ai fischi.

I tifosi hanno sempre sostenuto la squadra, l'hanno rimbrottata ma era ovvio che all'ultima al Franchi potesse succedere. Quando sono civili, le contestazioni sono legittime. La squadra la possiamo considerare anche forte, ma ci sono stati anche degli errori: troppi prestiti, si è sentita la mancanza di un terzino e un centravanti di riserva, e un allenatore che ha pagato il prezzo di essere un novizio a certi livelli. La Fiorentina sa cosa vuole? Siamo passati da un allenatore ultra difensivista a uno ultra offensivo a un fake di Trapattoni o Conte.


Oggi il progetto tecnico-tattico quale è? La Fiorentina quest'anno ha giocato male, per vincere e giocare male servono dei fenomeni, una squadra di alto livello. Il calcio di Palladino non mi è piaciuto, doveva fare esperienza e quello non è colpa sua, ogni tanto ha fatto degli errori madornali e vediamo se non li ripeterà. Anche Italiano all'inizio giocava con il 4-3-3 con Amrabat regista prima di passare a due: ci si può evolvere, ma solo se c'è una società che ha le idee chiare, che ti segue e ti supporta, che ti fa la squadra. Il presidente avrebbe fatto una statua a Iachini, mi chiedo se noi inseguiamo quel modello e spero di no.

Viviamo di illusioni, siamo schizofrenici più volte e viviamo di alti e bassi all'interno di una stessa stagione. Bove, il mercato di gennaio, il Bologna che vince una coppa: è il prezzo che paghiamo per il nostro sentimento forte. Ma la passione a Firenze c'è, insieme ad un pizzico di rabbia da parte di chi ci mette cuore e rimane deluso".