Lucchesi ha tracciato una linea chiara: il tempo delle mezze misure è finito.
“Adesso siamo a due terzi dell’opera. È arrivato il momento che la Fiorentina alzi un po’ il naso in classifica. Non si può più galleggiare tra il settimo e l’ottavo posto. Se davvero si vuole fare il salto, in Italia e in Europa servono giocatori veri. Pochi, ma di alto livello.”
A proposito del lavoro dirigenziale, ha speso parole di stima:
“Il mondo del direttore sportivo non è facile o difficile: è complesso. Il migliore è chi sbaglia meno. E Pradè è uno di questi. Lavora a quattro mani con l’allenatore, e questo fa la differenza. Lui e Goretti avranno un compito cruciale nella prossima finestra di mercato.”
Poi, un focus su Palladino, tra le pressioni di una piazza esigente e la fiducia conquistata sul campo:
“Firenze è una piazza importantissima, viscerale. Palladino ha personalità. Ha commesso degli errori, è vero, e alcuni potevano costargli caro, ma ha saputo raddrizzare la rotta. La miglior medicina è la vittoria, ed è ciò che gli ha dato slancio. Sta facendo una stagione eccellente.”
Infine, una riflessione sul percorso dell’ex tecnico del Monza:
“Tra i giovani allenatori è uno dei più promettenti. Ha preso una squadra reduce da due finali europee, l’ha rivoluzionata, ha aperto un nuovo ciclo e sta portando a casa risultati per nulla banali. A lui darei un voto più che positivo.”
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