news viola

F.Lucchesi. “Fiorentina, la vera svolta da giugno. Siamo a due-terzi dell’opera”

F.Lucchesi. “Fiorentina, la vera svolta da giugno. Siamo a due-terzi dell’opera” - immagine 1
Il pensiero di Fabrizio Lucchesi espresso a Radio Bruno
Redazione VN

Ospite del programma A Pranzo con il Pentasport su Radio Bruno, il direttore generale Fabrizio Lucchesi ha fatto il punto sul momento della Fiorentina, analizzando il lavoro di Daniele Pradè, Stefano Goretti e mister Raffaele Palladino, senza tralasciare un commento sull’andamento in campionato e sul futuro della società.

In merito alla prestazione contro il Celje, Lucchesi ha scelto di non soffermarsi eccessivamente sull’episodio isolato, ma di allargare il discorso:


“Forse la partita è stata approcciata con poca determinazione. Dopo trenta partite ci può stare. Le valutazioni, però, vanno fatte sul periodo, non sulla singola gara. Anche un buon giocatore può sbagliare: la differenza sta nella capacità di correggersi e reagire la volta successiva.”

Sul mercato di gennaio, ha precisato:

“Non è mai un mercato strategico, ma un mercato di necessità. È raro che si facciano operazioni strutturali. La Fiorentina ha un po’ pagato il suo avvio scintillante, che ha illuso su alcuni problemi di fondo. Ma la vera nuova Fiorentina, secondo me, la vedremo da giugno in poi.”

Lucchesi ha tracciato una linea chiara: il tempo delle mezze misure è finito.

“Adesso siamo a due terzi dell’opera. È arrivato il momento che la Fiorentina alzi un po’ il naso in classifica. Non si può più galleggiare tra il settimo e l’ottavo posto. Se davvero si vuole fare il salto, in Italia e in Europa servono giocatori veri. Pochi, ma di alto livello.”

A proposito del lavoro dirigenziale, ha speso parole di stima:

“Il mondo del direttore sportivo non è facile o difficile: è complesso. Il migliore è chi sbaglia meno. E Pradè è uno di questi. Lavora a quattro mani con l’allenatore, e questo fa la differenza. Lui e Goretti avranno un compito cruciale nella prossima finestra di mercato.”

Poi, un focus su Palladino, tra le pressioni di una piazza esigente e la fiducia conquistata sul campo:

“Firenze è una piazza importantissima, viscerale. Palladino ha personalità. Ha commesso degli errori, è vero, e alcuni potevano costargli caro, ma ha saputo raddrizzare la rotta. La miglior medicina è la vittoria, ed è ciò che gli ha dato slancio. Sta facendo una stagione eccellente.”

Infine, una riflessione sul percorso dell’ex tecnico del Monza:

“Tra i giovani allenatori è uno dei più promettenti. Ha preso una squadra reduce da due finali europee, l’ha rivoluzionata, ha aperto un nuovo ciclo e sta portando a casa risultati per nulla banali. A lui darei un voto più che positivo.”