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Cecchi: “La società deve considerare Palladino come lui considera Colpani”

Cecchi
"Questa Fiorentina non è mai stata bella, ma impressionava più per la solidità. Sembrava di essere una fortezza inespugnabile. Era squadra. Invece in queste partite sembra non esserlo più"
Redazione VN

Stefano Cecchi, noto giornalista della Nazione e tifoso viola, ha commentato il momento della Fiorentina di Palladino ai microfoni di Radio Bruno:

Lazio-Fiorentina? Abbiamo la possibilità di vincere, dipende da quale Fiorentina scendere in campo. Se quella delle 8 vittorie consecutive o quella di oggi che è la parente povera di quella degli scorsi mesi. Questa squadra ha perso l'anima. Una stagione simile? Passaggio Carosi-De Sisti, ma l'allenatore cambiò. Altrimenti, una cosa simile con lo stesso allenatore successe l'anno della morte di Astori. Cosa che non si può paragonare a quanto è successo con Bove. Forse, il primo anno di Sousa. Ma non si recuperò più. Con Italiano invece la Fiorentina si riprese, anche se lui non è mai stato in discussione. Mentre Palladino è stato drammatico, fenomenale e adesso di nuovo drammatico. Italiano ha avuto un andamento più equilibrato. Questa Fiorentina non è mai stata bella, ma impressionava più per la solidità. Sembrava di essere una fortezza inespugnabile. Era squadra. Invece in queste partite sembra non esserlo più. Mercato? A me piace Man, ma per far tornare la Fiorentina unita serve Palladino non i giocatori. Se non c'è il nocchiero che indica la rotta, per usare una metafora, la barca non parte. Ultimamente, Palladino sembra aver perso la capacità di saper leggere le partite. Se lui non dà una svolta, il mercato è inutile. Poi, non serve tanta esperienza, ma comunità di intenti. La società deve considerare Palladino come lui considera Colpani. 


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