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Stefano Cecchi, ospite in studio nel programma A Pranzo con il Pentasport di Radio Bruno, risponde così alle domande del tifo viola sulla nuova Fiorentina:
Ikoné è spesso il primo cambio di Colpani e, giocando con il 4-2-3-1, il suo cambio naturale è il francese. Beltran resta in panchina perché Palladino lo vede solamente come alternativa a Kean. Le colpe a Palladino? I grandi allenatori servono, ma i giocatori sono coloro che determinano i destini. Ieri Gudmundsson ha dimostrato questo. La difesa a 4 porta benefici? Non sono d'accordo, la difesa ha ballato sia con la difesa a 3 che con la difesa a 4. So che Palladino stravede per Comuzzo. Lo vedo come un grande difensore in itinere. Sul primo gol, Gila lo sovrasta. Dietro c'è comunque bisogno di Pongracic, sempre che sia il grande giocatore pagato 15 milioni. Vlahovic o Kean? Il serbo non lo riconosco più. Se fosse rimasto di più a Firenze avrebbe dato più alla Fiorentina, ma soprattutto a se stesso. A Torino sembra non abbia mai avuto il tempo di crescere. Quel ragazzo che ha lottato e tenuto la palla su Skriniar per un'intera metà-campo, non lo vedo più. In Kean e Gudmundsson, vedo una grande coppia, ben assortita. Su Beltran continuo a nutrire speranze. Lo vedo superiore a giocatori come Kouamé e Sottil. Quel gol fatto e poi annullato la scorsa stagione a Roma contro la Lazio è da piccolo fenomeno. Perderlo a gennaio non mi lascerebbe contento. Quarta? La sua forza era giocare con la difesa alta. Confinandolo nella sua area perde tanto. Con la difesa a 4, Quarta ne giocherà poche. I fischi a Biraghi sono ingenerosi. Ci sta che si meriti la sostituzione, ma il boato del pubblico alla sua uscita no. Non è mai mancato in impegno e appartenenza. Messi lo possono applaudire tutti, anche al PSG. Saper applaudire un giocatore che non è un campione, è sintomo dei reali e puri valori di una grande tifoseria
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