Obiettivi? "L'ottavo posto non può bastare con questa squadra qui, lo ha detto anche Rocco Commisso. L'obiettivo è l'Europa League, salire di un gradino dalla scorsa stagione, è stato detto. In queste otto partite può costruirsi il piazzamento finale in classifica. La squadra di Palladino è arrivata tardi ad avere un equilibrio, ma ora ce l'ha".
Svolta? "Nelle otto vittorie consecutive dell'autunno lo schema della Fiorentina era basato su squadra bassissima, con palla avanti a cercare Kean. Ora la squadra è cresciuta coi meccanismi e nel gioco, lo rende più facile per i singoli che crescono di rendimento, basta guardare Parisi che sa cosa deve fare, non ha più paura. Nessuno ora ha dubbi sulla formazione, non a caso. La base adesso c'è e si vede anche nelle scelte di Palladino. Far giocare male gli avversari, questa è una qualità straordinaria della Fiorentina. È successo con la Juventus e anche con l'Atalanta".
Palladino da rivalutare? "Se finisce la stagione così, con questa crescita, merita la conferma. Rimangono 8 partite in campionato e 4 in Conference perché con gli sloveni devi passare. Queste 12 certe che rimangono saranno decisive anche per lui, oltre che per il futuro della Fiorentina. Attraverso il campo può guadagnarsi la riconferma. I momenti di difficoltà ci sono stati, andavano messi in conto. Andava preso un allenatore pronto, con la squadra che invece già lo era. Palladino invece è maturato nel corso della stagione. Comportava dei rischi, ma aveva voglia di migliorarsi e non rimanere fermo nelle sue convinzioni. Col cambio di passo di fine febbraio col modulo modificato, la svolta c'è stata. La Fiorentina ha deciso di farlo lavorare in tranquillità, in una stagione di alti e bassi, però se chiudi in salendo la valutazione è inevitabilmente diversa".
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