Giancarlo Antognoni, attuale dirigente accompagnatore della Nazionale Under 21, ha parlato ai microfoni Rai in occasione della presentazione del Memorial Paolo Rossi a Coverciano. Un'occasione per ricordare un compagno indimenticabile e parlare del futuro azzurro.

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Antognoni: “Rossi da ricordare sempre. Baldini in U21 scelta interessante”
Nel suo intervento, Antognoni ha ricordato con grande affetto l’ex campione del mondo, sottolineandone il valore sportivo e umano:
Conservo un ricordo splendido di Paolo Rossi, sia come calciatore sia come persona. Il Mondiale del 1982 resta una pagina irripetibile per il calcio italiano e per lui, che ha giustamente conquistato anche il Pallone d’Oro. Ma Paolo era speciale anche fuori dal campo: solare, sempre sorridente, anche nei momenti complicati. Il nostro legame resta vivo, così come il suo ricordo nel cuore di tutti.
L’ex capitano viola ha poi parlato del Memorial a lui dedicato:
Federica (Cappelletti, vedova di Rossi) mi ha invitato a partecipare, e l’ho fatto con piacere. È giusto onorare la sua memoria, e vedere così tante squadre coinvolte, anche il Real Madrid, dimostra quanto Paolo fosse amato.
Su Baldini all’U21: “Una scommessa che può dare molto”
—Antognoni ha poi commentato l’arrivo di Silvio Baldini alla guida dell’Under 21:
Baldini ha sempre fatto bene ovunque sia andato, quindi speriamo che anche con l’U21 possa portare buoni risultati. È un personaggio con una forte personalità, ma Gravina ha valutato con attenzione sia l’uomo sia l’allenatore. Ora la palla passa al campo.
Il nuovo orientamento federale di attingere ad allenatori provenienti dai club, per Antognoni, è una scelta da seguire con interesse:
C’è un input chiaro da parte della Federazione: pescare tra gli allenatori dei club. Speriamo che questa strada dia buoni frutti anche per il futuro della Nazionale.
“Nazionale è un privilegio, va trasmesso ai giovani”
—Infine, l’ex numero 10 ha sottolineato l'importanza di recuperare il senso di appartenenza alla maglia azzurra, soprattutto tra le nuove generazioni:
Io e il ct della Nazionale maggiore siamo presenti anche per trasmettere quei valori che sembrano un po’ persi, forse anche per la presenza crescente di stranieri nei vivai. Oggi essere convocati in Nazionale dovrebbe essere vissuto come un onore. Noi dirigenti, insieme agli allenatori, dobbiamo aiutare i giovani a capirlo.
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