Cartellini gialli e rossi, ma forse ci starebbe bene anche il fuorigioco delle accuse. Sapete cosa c'è? Forse forse è ancora meglio lasciar tutto da parte, cancellare il giochini dei buoni e dei cattivi. A rispondere a questo c'hanno pensato le associazioni di categoria. Le cose, alla fine, sono molto più semplici. La società sceglie e agisce, la stampa analizza e riporta, il tifoso valuta. Ma in questo cerchio un aspetto non deve mai mancare, da nessuna componente verso l'altra: il rispetto. Nessuno, ma proprio nessuno può scagliare la prima pietra dell'innocenza perché errori vengono fatti da tutti. E allora è bene guardare avanti. L'indomani delle dichiarazioni di Commisso a Lady Radio è una giornata avvelenata, basta scorrere i commenti sul nostro giornale online per rendersi conto che il dibattito non è sulla Fiorentina. Su cosa funziona e cosa no. Sul ruolo di Amrabat o su quello di Ribery. Niente di tutto questo. E' una caccia alle streghe, al cattivo contro cui puntare il dito che porta da poche parti. Viene solo da chiedersi se fosse il momento giusto per alzare i toni. Sì, perché il ritorno di Cesare Prandelli in questo storico momento aveva riportato una ventata di entusiasmo e l'attenzione su ciò che conta: il campo ed i risultati, insieme alle aspettative che si creano su un allenatore che ha scritto pagine indimenticabili della storia viola. Non importa che Commisso abbia preferito spiegare il motivo della conferma di Iachini senza però ammettere l'errore di averlo confermato. Ma le sue posizioni, espresse pure con toni pugnaci, hanno spostato l'attenzione disinnescando l'effetto sano del ritorno di Cesare. Ma ne è valsa la pena?
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Presidente Commisso, ne è valsa la pena?
Rocco Commisso si arrabbia e spara a zero: con il ritorno di Prandelli che aveva portato serenità nell'ambiente, era il momento di farlo?
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