Due anni e mezzo nell'assoluta mediocrità. Non è un'opinione ma un dato di fatto certificato dai numeri che riguardano la Fiorentina: ottava in classifica nel 2016/17, ottava nel 2017/18 e (al momento) nona a pari merito nell'attuale campionato. Un'epoca che coincide con il ritorno di Pantaleo Corvino alla guida dall'area tecnica ma anche con un ridimensionamento economico lampante da parte della proprietà. Dal parziale autofinanziamento già in vigore negli anni precedenti, si è passati a sessioni di mercato costantemente in attivo con un monte ingaggi sempre al ribasso. La Fiorentina era sesta per stipendi nel 2014/15 con 56 milioni lordi (non troppo lontana da Inter e Napoli a 70), è passata a 46, poi a 44 fino ai 35-37 delle ultime due stagioni, assestandosi ottava/nona dietro anche al Torino, nella stessa fascia di Sampdoria e Bologna, a distanze siderali dalle big, Lazio compresa. Il campo, in pratica, sta rispecchiando gli investimenti del club, che sperava forse in qualche intuizione da parte degli uomini-mercato e del mister: fin qui non vi è traccia. E così l'Europa è diventata un ricordo sbiadito e un traguardo a cui la squadra - nei fatti - sembra credere poco, sebbene la classifica veda la Fiorentina teoricamente in piena corsa. L'INPUT DEI DELLA VALLE PER GENNAIO? E' SEMPRE LO STESSO...
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Della Valle, Corvino e la Fiorentina: tre anni nella mediocrità. E il campo rispecchia gli investimenti
Negli ultimi tre anni la Fiorentina si è sempre più ridimensionata, negli investimenti e - quindi - in campo
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