Il gol in campionato manca dal 24 ottobre, in quel Fiorentina-Cagliari che verrà ricordato soprattutto per i primi fischi casalinghi a Vlahovic e il rigore sotto la Fiesole non calciato dal serbo. Sono passati 132 giorni dall'ultima rete di Nico Gonzalez e il digiuno dell'argentino rischia di diventare un problema per i viola, o almeno un campanello d'allarme. Assist, fiammate e rigori procurati potrebbero non bastare più per sperare in un piazzamento europeo; adesso - lo ha ribadito Vincenzo Italiano dopo Fiorentina-Juventus - è fondamentale che gli esterni concretizzino il grande lavoro che chiede loro il tecnico. La parola d'ordine è "continuità", quella che spesso è mancata all'ex Stoccarda, non solo sotto porta. L'argentino in stagione ha giocato poco più del 60% dei minuti totali e spesso sono (ri)emersi piccoli acciacchi che aveva palesato già in Germania, muscolari ma soprattutto legati al ritorno dal Sudamerica dopo gli impegni con la Selecciòn.
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Nico tra rigori procurati, assist e acciacchi. Il gol però manca da 132 giorni
Il digiuno dal gol di Nico Gonzalez prosegue da 4 mesi, per l'Europa servono anche le sue reti
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Dopo le soste è sempre partito dalla panchina, e nelle ultime due gare Ikoné si è preso la maglia da titolare nel ruolo di esterno destro. Ma se contro il Sassuolo poteva essere una scelta tecnica per averlo al 100% contro la Juve, un attacco influenzale lo ha costretto in panchina contro i bianconeri e anche per la gara di domani il suo impiego potrebbe essere a rischio. La Fiorentina in estate ha sborsato una cifra tra i 26 e i 28 milioni di euro, cifra che lo ha reso il giocatore più caro della storia viola, e proprio per questo Nico deve dimostrare di essere l'arma in più di una squadra che gioca bene e diverte. Per adesso si è visto il talento, ma anche la discontinuità di un giocatore che può essere croce e delizia. L'espulsione per proteste con l'Inter è lì a rimarcare un carattere fumantino tipico dei sudamericani, l'assist per Piatek con l'Atalanta dimostra invece che oltre a scatti e dribbling c'è anche visione di gioco non comune. Ora però servono i gol.
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