Nikola Milenkovic ha parlato nella conferenza stampa pre Brasile Serbia, col suo CT Stoijkovic. Ecco le parole del centrale viola:

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Milenkovic in conferenza stampa: “Vogliamo superare il girone e stupire”

BELGRADE, SERBIA - JUNE 05: Aleksandar Mitrovic of Serbia celebrates with team mates Nikola Milenkovic and Mihailo Ristic after scoring their sides first goal during the UEFA Nations League League B Group 4 match between Serbia and Slovenia at Stadion Rajko Mitić on June 05, 2022 in Belgrade, Serbia. (Photo by Srdjan Stevanovic/Getty Images)
"Quando ero ai Mondiali quattro anni fa, i preparativi erano più lunghi e quella era la parte bella. Sicuramente il Brasile è il favorito non solo per il primo posto nel girone, ma anche per la vittoria del Mondiale, ma noi crediamo in noi stessi, nelle qualità che possediamo e siamo concentrati soprattutto sulla nostra prestazione. Hanno grandi giocatori in tutte le posizioni, il pericolo non è solo di Neymar, ma ripeto, stiamo guardando noi stessi. Rispettiamo tutti, ogni rivale, ma crediamo che con la nostra organizzazione di gioco, l’approccio responsabile e disciplinato, l’idea e la qualità di ogni individuo, possiamo ottenere un risultato positivo”.
Sulle punte serbe: "Le qualità che abbiamo in attacco sono tali che non c’è da stupirsi se tutti parlano solo di quelle. È completamente logico. Abbiamo grandi giocatori, che possono creare problemi a tutti con una giocata. Non ci sentiamo sottovalutati per questo, sappiamo che in difesa dobbiamo essere pronti al massimo per l’impegno contro il Brasile, che ha giocatori straordinari”.
Penso che il primo obiettivo debba essere quello di superare il girone. Non dobbiamo andare troppo lontano con la mente, ma essere concentrati sulle partite che ci attendono. Il gruppo è difficile per noi, ma abbiamo fiducia in noi stessi, vogliamo dare il massimo, per rendere la nostra gente orgogliosa e felice. Sono sicuro che ogni giocatore farà del suo meglio per superare il gruppo”.
Sul suo secondo mondiale: "Sono migliorato sotto tutti gli aspetti. Allora ero molto giovane, ora sono più grande, più maturo sia dal punto di vista calcistico che psicologico. Le emozioni ci sono, è incredibile essere parte di tutto questo”.
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