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Il retroscena

Messias e Italiano, un feeling che nasce da lontano. Quel post Spezia-Crotone…

Junior Messias

I due si stimano e Italiano non ne ha fatto mistero, anche pubblicamente. Firenze l'occasione giusta per lavorare insieme?

Alessio Crociani

A volte per intendersi basta uno sguardo, quello di chi ha sudato sette camice per coronare un sogno che fino a 2-3 anni fa sembrava difficile anche solo da immaginare. Eppure eccoli là, Vincenzo Italiano e Junior Messias, a sorprendere mezza Italia tra intuizioni tattiche e giocate d'alta classe. È proprio vero che spesso a fare la differenza sono fame, tenacia e spirito di sacrificio. Tutte prerogative di due personaggi che, a giudicare dalle qualità espresse durante l'ultima stagione, si sono affacciati alla Serie A in colpevole ritardo. Una responsabilità certamente non loro, quanto di chi, perso in mezzo ai nomi da copertina, si è lasciato sfuggire due ottimi prospetti. Uno in panchina, l'altro in campo.

E se nel caso di Italiano la carta d'identità non è un problema (classe '77), per Messias la torta con 30 candeline tagliata un paio di mesi fa aveva il retrogusto amaro del rimpianto. Da una parte la felicità per avercela fatta dopo anni di delusioni tra i dilettanti ed il peso - non solo fisico - dei frigoriferi consegnati a domicilio per mantenere se stesso e famiglia. Dall'altra la consapevolezza di avere in canna meno stagioni ad alti livelli rispetto ad un qualunque ragazzino in rampa di lancio. Acqua passata. Poco importa guardarsi alle spalle, conta solo il presente. Anzi, i tanti anni di gavetta possono diventare valore aggiunto. Un particolare che, assieme al tocco pregiato, non è sfuggito a Italiano.

Anche il mister si è barcamenato tra le categorie inferiori prima di approdare in Serie A: quattro anni nei dilettanti, uno in Serie C e uno in B, per la precisione. "A Messias ho detto che sia io che lui eravamo in Serie D, ora siamo entrambi in A e dobbiamo comunque essere contenti. Credo sia un calciatore importante con un futuro roseo davanti a sé", dichiarava dopo Spezia-Crotone dello scorso aprile. E non è tutto, perché c'è addirittura chi si è spinto oltre, ipotizzando una promessa che a breve potrebbe già essere mantenuta: fare di tutto per portare Messias nella prossima squadra allenata. Una sorta di piccolo giuramento basato sulla stima reciproca, ma parola data o meno di sicuro c'è che il feeling tra i due è scattato fin da subito. Alla Fiorentina, anche in base alle richieste del Crotone, la facoltà di trasformarlo in sinergia a tinte viola.

 Vincenzo Italiano
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