Da grande colpo a grande dubbio: perché Parisi non è più un'opzione per Italiano?
La situazione di Fabiano Parisi è, certamente, una delle più enigmatiche dell'intera stagione della Fiorentina. Nella partita di ieri sera contro il Milan, con un Biraghi ammonito dal 13' del primo tempo, quale occasione più calzante per decidere di cambiare qualcosa sulla fascia sinistra? Con un Biraghi, infatti, sicuramente non in giornata, con un giallo pesante per gran parte del match e con un Chukwueze prima, e con un Pulisic poi, da fronteggiare, la totale assenza dell'impiego di Parisi, lascia più di qualche perplessità. Troppa stima di Italiano per Biraghi o troppa poca fiducia nell'ex Empoli? Sicuramente, in una partita dall'alto tasso emotivo, la presenza del capitano viola, era estremamente importante, soprattutto come punto di riferimento per i compagni in campo, ma la partita è la partita e la scelta di escludere Parisi è puramente tecnica. Prima la caviglia e poi la tonsillite lo hanno tenuto ai box, ma ora il ragazzo è a piena disposizione di Italiano e la domanda che sorge spontanea è: come ha fatto un ragazzo che, solo pochi mesi fa, era uno dei migliori prospetti del calcio italiano, ad essere quasi totalmente emarginato dal progetto della Fiorentina?
Parisi in estate è stato cercato da squadre come Milan e Juventus, ma la Fiorentina ha battuto tutti sul tempo e ha dato un forte segnale di voler puntare fortemente su di lui. I dati non sono confortanti: solo 35 minuti in campo nelle ultime 9. Tuttavia, tra Parisi e Biraghi, parliamo di giocatori diversi nel modo di interpretare il ruolo: Parisi più di corsa ed inserimento, con anche accortezza difensiva, Biraghi più abile sui cross e sulle palle inattive a favore. Il secondo è, senza dubbio, avanti nelle gerarchie perché più vicino al modo di intendere calcio di Italiano; ma, il calendario fitto e i tanti tipi diversi di avversari da affrontare, avrebbero potuto certamente favorire una maggiore alternanza tra i due.