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Lo strano caso del “debuttante” Sabiri (che adesso spera davvero)
Se non è record, poco ci manca. Abdelhamid Sabiri ha finalmente collezionato il suo debutto con la Fiorentina in gare ufficiali, a distanza di oltre due anni dal suo tesseramento (tecnicamente avvenuto addirittura a gennaio 2023, con arrivo a Firenze l'estate successiva salvo partire al termine del precampionato). In pochi si sarebbero aspettati che Pioli lo chiamasse in causa nel match di ieri contro il Polyssia e invece il tecnico lo ha inserito al posto di Sohm al 76' concedendogli quasi 20' e regalandogli, appunto, la gioia dell'esordio in maglia viola.
Sabiri è entrato in campo prima di Fazzini mentre un altro pari ruolo come Richardson è rimasto in panchina. Un segnale non di poco conto per un giocatore che fino a poche settimane fa era inserito (di diritto) nella lista degli esuberi con i vari Ikonè, Barak, Infantino etc. Del resto i suoi trascorsi recenti nel calcio asiastico non deponevano a suo favore.
Eppure Pioli - l'avrà tenuto d'occhio in Arabia? - ha scelto di "ripescare" Sabiri, aggregandolo alla squadra durante il ritiro e poi convocandolo per la tournée in Inghilterra. Il tecnico vede nel marocchino un jolly di centrocampo, un giocatore che può dare qualità. Sia chiaro, la conferma definitiva di Sabiri è ancora lontana e da qui all'1 settembre può succedere di tutto.
Ma allo stesso tempo gli ultimi indizi (la scelta di un numero "vero" come l'11 e l'impiego di ieri) possono alimentare la speranza del giocatore di tornare a giocare in Serie A. E iniziare la sua avventura con la Fiorentina, con due anni di ritardo.
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