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Prandelli: “Commisso? Criticate noi, altrimenti si stanca. Squadra ha carattere, domani match determinante”

Cesare Prandelli parla alla vigilia di Fiorentina-Genoa, match cruciale per il prosieguo del campionato

Pier F. Montalbano

Alla vigilia di Fiorentina-Genoa Cesare Prandelli prende la parola in sala stampa per la conferenza di presentazione del match. Ecco le sue parole:

"Domani la prima finale salvezza? E' una partita determinante, la vogliamo giocare da Fiorentina, in qualsiasi momento dobbiamo essere lucidi e capaci di variare le situazioni di gioco: dobbiamo vincere, servirà pazienza e questa settimana ci siamo preparati per questo obiettivo. Le parole di Pradè e Barone? La paura l'abbiamo conosciuta e affrontata, i giocatori hanno capito cosa significa affrontarla. Va giocata a viso aperto, non è una partita da vita o morte, il nostro obiettivo è arrivare a 40 punti, prima ci riusciamo e meglio è, ma in queste settimane sarà un cammino di preoccupazione e durante la partita non possiamo abbassare la testa alle prime difficoltà. Da Fiorentina dobbiamo avere carattere e determinazione, adesso ci mancano i tifosi ed in particolare a Firenze sappiamo quanto possa aiutare la squadra. Dobbiamo essere bravi a fare quello che faremo con i tifosi allo stadio. Ribery e Callejon? Sono due giocatori giusti per alzare l'intensità, fino a un mese e mezzo fa c'era un giocatore che è meglio non nominare (Chiesa n.d.r.) che portava la squadra al limite dell'area, adesso non c'è e dobbiamo palleggiare e ripartire velocemente senza un giocatore determinante nella profondità. Serve essere più squadra. Settimana a casa? Ho coordinato i miei collaboratori e svolto gli allenamenti programmati, l'ho vissuta con grande difficoltà ma mi considero un privilegiato perché in un momento difficile per tutti l'ho vissuta in maniera meno preoccupante, ogni giorno mi facevano i tamponi. Cutrone? E' un giocatore della Fiorentina, durante gli allenamenti è sempre generoso e in questo momento ho scelto una punta diversa dalle sue caratteristiche. Se un giocatore è motivato deve trovare il momento giusto per entrare a partita in corso, pensare al gruppo e non solo a sé stesso. Non ho mai messo da parte nessuno, se un giocatore non vuole rimanere qua è libero di andare. Nessuno per adesso ha chiesto di andare via, qua c'è una società seria che vuole programmare e chi non si sente dentro il progetto è libero di andarsene. Momenti difficili? In questi momento escono fuori i leader, quelli che percepiscono prima degli altri le difficoltà, abbiamo una squadra che può gestire questo tipo di pressione come Pezzella, Ribery, Caceres, Callejon che possono far crescere i giovani. Società? Non ha colpe, se guardiamo alle strategie che dell'estate hanno avuto tutte critiche positive, se le cose non stanno funzionando è perché chi doveva fare il salto di qualità ha fatto fatica: dobbiamo tornare con i piedi per terra. In società ci sono persone sempre presenti, con grande umanità e qualità gestionali. Teniamoci stretto Commisso, ho paura si stanchi di tutte queste critiche, se pensiamo che in un anno hanno già progettato il Centro Sportivo più bello d'Europa e vogliono dotare la Fiorentina di uno stadio, basta criticare la società. Piuttosto fatelo con me e con la squadra. Il gruppo? E' fondamentale, è coeso, deve essere granitico e affrontare le difficoltà a viso aperto. A Firenze siamo abituati a vivere nelle difficoltà, anche nel mio primo periodo le abbiamo affrontate perché i tifosi si sentono rappresentati da questa squadra. E dal punto di vista caratteriamo gli dobbiamo delle risposte. Genoa? Davanti ha due giocatori temibili, può giocare in maniera versatile e stiamo cercando di capire quale formazione affrontiamo. Allo stesso tempo dipende tutto da noi. Partita più difficile da quando siedo sulla panchina viola? Dobbiamo essere lucidi sul da farsi, ma non è paragonabile al -19 (del 2006/07 n.d.r.) dove c'era preoccupazione da parte di tutti. Lì sapevo però che la squadra c'era e che non avrebbe fallito le aspettative. Ora dobbiamo pensare ad un percorso interessante, nuovo, tutto da costruire. Buonismo? Mi assumo le mie responsabilità tecniche di questo momento, non mi prendo scuse. La squadra ha carattere e lo dimostrerà. Ancora Vlahovic titolare? Non ho mai fatto nessun tipo di dichiarazione sui singoli, i giocatori che scenderanno in campo lo sapranno domani. Vlahovic e Kouamé sono sulla buona strada, siamo pronti. 4-3-3 o 4-3-1-2? Nella mia storia ho sempre cercato di disegnare la squadra con dei doppioni, nel momento cambiare è frutto del momento e degli uomini a disposizione, se escono Ribery o Callejon dobbiamo essere bravi a ridisegnarci con gli uomini a disposizione.

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