Dalla sala stampa "Manuela Righini" la consueta conferenza di fine mercato di ACF Fiorentina. Queste le parole di Daniele Pradè:
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Pradè: “Mercato senza precedenti. Agudelo come Pizarro, Kouamè come Pepito Rossi”
Daniele Pradè e Joe Barone parlano ai media presenti
"Il mio ringraziamento più sentito va al presidente Rocco Commisso e alla sua famiglia. Ci ha consentito di fare un mercato di gennaio senza precedenti, con investimenti importanti. Tutto quello che abbiamo fatto aiuterà la crescita della squadra nel presente e nel futuro.
Dobbiamo chiudere la situazione di polemica del weekend, non vogliamo tornarci sopra. Adesso vogliamo voltare pagina. Non penso di essere stato irriguardoso. Faremo ricorso e ci faremo ascoltare, non siamo le persone maleducate che sono state dipinte nel comunicato.
L'affare Amrabat? Tutto nasce dal finale della partita contro il Verona, si era formato un gruppetto di giocatori ed io gli dissi che col tempo saremmo diventati una grande squadra. Da li è iniziato un sentirci, sapevamo che un altro club lo voleva fortemente, ma lui non era convinto. Abbiamo colto la sua grande disponibilità ed abbiamo affondato il colpo. Operazione sviluppata in 3 notti, il ragazzo ci ha messo tanto del suo. L'altra opzione lo avrebbe fatto guadagnare di più, ma ha scelto Firenze e ne siamo orgogliosi.
Dobbiamo essere competitivi da subito. Abbiamo fatto 12 uscite, che sommate a quelle di luglio, sono tantissime. Il problema in estate si ripresenterà, ma partiamo da una base importante. Tutte e 6 le nostre operazioni in entrata hanno un motivo preciso. Igor è giovane e ci puntiamo, aspetteremo Kouamè ed Amrabat mentre Duncan può migliorare molto, come lo stesso Cutrone. Agudelo è un calciatore con delle caratteristiche particolari, un calciatore diverso dagli altri. Su di lui abbiamo intravisto un percorso alla Pizarro. Parte da trequartista, ma può essere arretrato in cabina di regia. Duncan ci ha aspettato fino al 30 di gennaio, ringrazio lui ed il suo agente.
I rinnovi? Per quanto riguarda Vlahovic ci piacerebbe molto adeguare il suo contratto, anche se è ancora lontano dalla scadenza. Su Chiesa non c'è fretta, non ci sono appuntamenti in agenda. L'incontro con il papà Enrico ed il presidente è andato benissimo. Il ragazzo sta bene e non vogliamo mettergli eccessive pressioni addosso. Con Milenkovic ci metteremo seduti dopo l'ultima partita di campionato e parleremo.
Kouamè come Giuseppe Rossi? L'operazione Kouamè è in parte simile a quella di Pepito Rossi. Abbiamo avuto molte rassicurazioni dal punto di vista fisico dai nostri dottori. Siamo convinti che il ragazzo abbia grandi margini di crescita. Il calciatore è felicissimo, è cresciuto a Sesto Fiorentino e parla pure toscano (ride ndr).
Operazioni più complicate e monte ingaggi? Le operazioni in entrata sono state quelle più complicate, mentre in uscita sono state facili, tranne quella di Pedro. Si sono raggruppate molto nella parte finale di gennaio e ringrazio molto la nostra piccola task force per la grande dedizione (segreteria e dottori). Per i nostri top player ci arrivano spesso richieste, ma noi le rifiutiamo sempre.
Avevamo 60 milioni di euro di monte ingaggio, comprensivi di staff tecnico e settore giovanile, adesso è aumentato. Sotto quel punto di vista dovremo stare attenti sul FFP, ma dipenderà dalle entrate. Non abbiamo nessuna delusione sul mercato, siamo contentissimi di quello che abbiamo fatto.
Caso Criscito e curiosità su altre operazioni? Il ragazzo aveva l'opportunità importante di venire da noi, ma ha scelto di rimanere a Genova. Era un'operazione che poteva servire alla crescita dei nostri giovani. L'affare Amrabat è stato il più complesso. Ci sono stati mille tatticismi e ci abbiamo lavorato in tanti. L'operazione Agudelo la tenevamo dentro un cassetto, stava chiudendo con un'altra squadra di Serie A, ma ha scelto noi. Su Kouamè vi racconto; una mattina Joe Barone mi chiama e mi dice di chiudere per Kouamè. Io gli chiedo il motivo e lui mi risponde che il ragazzo vuole fortemente la nostra maglia e che può diventare un top player. Su Duncan siamo arrivati lunghi perché abbiamo giocato a poker, come in tante altre situazioni. Per Igor ci avevano chiesto 15 milioni di euro ad inizio mercato, poi la Spal ha comprato Bonifazi ed i prezzi si sono abbassati. Il mercato di gennaio è complicato, può sbloccarsi da un giorno all'altro. Nel contratto di Amrabat non ci sono clausole, la Fiorentina non mette clausole, anche se gli agenti ci hanno provato parecchio ( ride ndr)".
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