Mentre sei li a pensarci tutto a un tratto ti s’accoda il pullman Nerazzurro. Lo vedi nello specchietto, ma non ci credi. Quell’anno erano partiti con una serie impressionante di sconfitte. Sembravano destinati alla serie B con un allenatore bravino ma perdente. No, l’Atalanta non può essere una concorrente. Altra storia. Altalena tra A e B è la sua storia. Invece serie di vittorie, belle e convincenti , freccia a sinistra e ti passa avanti come un treno. Anni di soddisfazioni (per loro) fino a vincere la Coppa Uefa e ti tocca anche sentirti dire che il loro è il nostro modello da seguire. Ti chiedi incredulo com’è possibile e ti dicono che per arrivare a loro ci vogliono anni di paziente costruzione. Te abbozzi ancora, fai finta di crederci e aspetti. Il tempo passa, loro continuano ad avere risultati e te invece resti sempre nel limbo.
Mentre studi da “Atalanta”, senza apprezzabili risultati, compare nello specchietto il pullman rossoblu. Freccia e sorpasso sono stati un attimo. Mentre perdi la tua seconda finale di coppa contro una squadra greca di medio livello loro vanno in Champions, ti portano via l’allenatore, vendono i due pezzi meglio della squadra e l’anno dopo ti sono comunque davanti e ti vincono una coppa dopo 51 anni sotto il naso. Eppure……. proprietà americana, meno abbiente, bacino d’utenza simile, storia simile, salvo un’inquietante combinazione: il loro autista è lo stesso che guidava il pullman nerazzurro. Sarà un caso?
Presidente converrà che ci sia un filino da in…..cupirsi?
Ora nello specchietto c’è un altro pullman Azzurro lago…. Vogliamo aspettare e vedercelo sfrecciare accanto mentre siamo sempre a studiare il modello Atalanta senza riuscire minimamente a copiarlo?
Che s’ha a aspettare anche quello granata? Sarà i’caso di darsi una smossa, fare una volta tanto una sana e serena autocritica, capire perché gli altri riescono dove noi puntualmente falliamo? Sarà il caso di provare a dare le chiavi del nostro bellissimo pullman a un altro autista, farlo guidare sereno e di testa sua senza coup de theatre e senza troppe interferenze con budget e obbiettivi chiari e definiti?
Certo i soldi sono suoi, lei può fare icche gli pare. Ci mancherebbe, ma non è stanco di non avere mai una gioia, non è stanco di vivere sempre stagioni incompiute, di arrivare a Roma senza mai vedere il Papa? Ci rifletta Presidente, un imprenditore del suo calibro non può mai essere un perdente e credo che se Mediacom le desse gli stessi risultati forse una, riflessione la farebbe. Io ci credo ancora Presidente, voglio, devo avere fiducia. Non tradisca la mia e quella di migliaia di fiorentini che restano sempre e comunque i comproprietari morali della FIORENTINA. Non lo dimentichi, anche se non abbiamo i soldi abbiamo comunque un cuore.
Mario Tintori
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