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L’erba del vicino e un mercato che rischia di essere (di nuovo) inutile

Ben venga qualche rinforzo, ma è più importante che Prandelli valorizzi l'attuale rosa e che la società inizi a programmare seriamente. Imparando dai suoi errori

Simone Bargellini

Sapete quante squadre della seconda metà di classifica hanno la fila per i loro esuberi? Solo la Fiorentina. In un mercato in cui Juve e Inter sono senza budget e persino Eriksen fatica a trovare acquirenti, c'è chi è disposto ad investire su Kouame, Pulgar, Duncan, Lirola (per giunta squadre importanti in Francia e Spagna), mentre l'ultima riserva dell'attacco viola (Cutrone) è stato reintegrato in una rosa di Premier League.

Sapete quante squadre della seconda metà di classifica tengono in panchina un giocatore che nella scorsa stagione al Napoli ha collezionato 45 presenze (35 da titolare)? Solo la Fiorentina. Quante squadre della seconda metà di classifica si permettono di tenere spesso in panchina un titolare della nazionale argentina (Martinez Quarta) e un giocatore nel giro della nazionale italiana (Bonaventura)? Sempre e solo la Fiorentina.

Sapete quante squadre della seconda metà di classifica hanno il famoso"bomber da 15-20 gol"? Stavolta la risposta è: solo il Torino (che comunque è dietro ai viola). Non ce l'ha la Fiorentina ma non ce l'hanno neppure Benevento, Bologna, Udinese per non parlare del Verona che è a ridosso dell'Europa con centravanti Di Carmine (0 gol), Kalinic (0 gol) e Favilli (2 gol). Eppure stanno facendo tutte meglio della Fiorentina.

Insomma pensare che sia il mercato la panacea di tutti i mali o che basti un attaccante per rilanciare la Fiorentina è alquanto sbagliato. Dovrebbero essere servite da lezione le ultime due sessioni, dove Commisso ha speso più di qualunque altro presidente di medio-bassa classifica, per non ottenere quasi niente. E anzi per vedere la maggior parte degli acquisti bocciati dopo pochi mesi (programmazione dove sei?). Ben venga qualche rinforzo di qualità, intendiamoci, ma ben più importante sarebbe valorizzare le potenzialità della rosa e dare un barlume di gioco alla squadra. Quello per cui era stato preso Prandelli che, invece, ha addirittura abbassato ancor più l'asticella. E adesso il rischio è nuovamente quello di seguire le indicazioni di mercato di un tecnico che a giugno probabilmente andrà via, continuando a pensare che l'erba del vicino sia sempre più verde. Ma siete sicuri che Malcuit (6 partite negli ultimi 2 anni) sia meglio di Lirola, Inglese meglio di Kouame o magari Schone meglio di Pulgar? Ripensando ai vari Sottil, Pedro, Ceccherini e compagnia, forse bisognerebbe rifletterci bene.

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