La Fiorentina sta vivendo un anno interlocutorio. Sufficientemente distante dalle zone pericolose della classifica, ma altrettanto lontana da quelle nobili, i viola rischiano un’altra stagione senza infamia e senza lode.
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Le ambizioni della Fiorentina: dove possono arrivare i viola?
Al momento la stagione della Fiorentina è interlocutoria, ma cosa potrà riservare la seconda parte del campionato?
Il cambio in panchina ha fatto bene alla squadra, che finalmente ha acquisito una certa solidità. Prandelli ha usato il buon senso e si è affidato al pragmatismo, valore sempre utile quando si deve portare a casa la pellaccia, che in questo caso significa arrivare a 40 punti il prima possibile: poi, chissà.
Il mercato di riparazione, per quanto non spumeggiante, può aiutare a risollevare le ambizioni viola: per sapere se le cose possono ancora migliorare, basta seguire le quote della Fiorentina e capire, dai pronostici dei bookmakers, quali sono le potenzialità degli uomini di Prandelli.
Sono arrivati Kokorin, esperto attaccante russo, e Malcuit dal Napoli, che insieme a Caceres e il giovane Venuti presiederà la fascia destra viola. Ora la rosa è più ampia rispetto a prima, tutti i ruoli e le zone del campo sono coperte e Prandelli può contare su un buon mix di giovani ed esperti.
In porta, l’affidabilità di Dragowski. In difesa, l’esperienza di Caceres e Pezzella, oltre al talento di Milenkovic, quest’estate inseguito anche da un top team come l’Inter e che probabilmente la prossima estate saluterà i colori viola. A centrocampo, uno dei giovani giocatori italiani, Castrovilli, un jolly di classe come Jack Bonaventura e Amrabat, che finalmente sta mettendo in luce le sue doti, intraviste al Verona.
In attacco, l’entusiasmo di Vlahovic, sempre più convincente, Koumé, Callejon e, soprattutto, Frank Ribery, ancora un campione nonostante i quasi 38 anni di età.
Dunque, la squadra è buona, anche se non si sa fin dove possa arrivare. Tra gli addetti ai lavori, c’è chi pensa che non si possa andare oltre una tranquilla salvezza. Razionalmente, potrebbe essere vero che le ambizioni, al momento, non possano spingersi troppo in là. Il campionato è lungo, tuttavia, e chissà che il girone di ritorno non riservi qualche sorpresa.
Intanto, Commisso, in una lunga intervista, ha ribadito alcuni concetti importanti. Intanto che, nonostante la crisi, non ha la benché minima intenzione di lasciare. Al contrario, ha affermato di voler “lasciare qualcosa”. Il centro sportivo, ad esempio, su cui il patron viola ha investito fior di milioni. Poi, il futuro: “L’Atalanta ci ha messo sei anni per andare nella parte sinistra della classifica, Lazio e Napoli ce ne hanno messi otto per l’Europa”, In altre parole: pazienza. Che ai tifosi viola, di certo, non manca.
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