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La riflessione

La Vlahovic-dipendenza e le montagne russe tra casa e trasferta. Il lavoro non manca

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La Fiorentina lascia la Sardegna con un punto in tasca e tanti punti interrogativi in testa. Tra questi spiccano Vlahovic ed il rapporto casa/trasferta

Alessio Crociani

Una partite testa, sporca. Forse nel complesso non brutta, soprattutto grazie al ritmo che ha caratterizzato buona parte del primo tempo, ma di certo giocata sotto tono dalla Fiorentina. Anche al netto di un arbitraggio - quello di Aureliano - quantomeno discutibile. Ne esce fuori un pareggio per 1-1 che lascia in sospeso tanti punti interrogativi, a partire dalle difficoltà palesate dalla squadra in fase offensiva. Assurdo mettere sotto accusa Piatek, appena arrivato e comunque apprezzabile per l'impegno profuso oggi in campo, ma Vlahovic è un'altra cosa, un altro giocatore. Più forte? Non è questo il punto. La sensazione che emerge con forza dopo la partita di Cagliari è che la Fiorentina non possa fare a meno, oltre che dei gol, del lavoro sporco garantito del centravanti serbo. Sponde, protezione della palla e un'intesa con i compagni di squadra che gioco forza non può essere la stessa di chi è arrivato a Firenze solo da poche settimane.

Senza contare l'apporto alla causa in termini di carisma e personalità. A forza di pensare al mercato c'è il rischio di trascurare il campo. E magari di non soffermarsi abbastanza su una domanda per niente secondaria: quanto e come cambia la Fiorentina con un Vlahovic in meno fin da subito? C'è da rifletterci sopra, così come un pensiero in più lo merita la tenuta della squadra in trasferta. La disomogeneità di risultati e prestazioni tra gare interne ed esterne è sotto gli occhi di tutti. Per stessa ammissione di Pradè, il coraggio mostrato al Franchi è diverso. Ma c'è altro. Il centrocampo, specialmente in trasferta, fa poco filtro e le amnesie difensive si moltiplicano di partita in partita. Il tutto in un quadro che resta da voto alto in pagella, non fosse altro per il confronto con le ultime stagioni, ma per il salto di qualità servirebbe un pizzico di solidità in più. Tutto materiale da approfondire durante una pausa per le nazionali che, fra allenamenti, casi covid da monitorare e trattative, si preannuncia tutt'altro che banale.

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