Tra i tanti nomi noti presenti all'interno della lista dei convocati per il ritiro di Moena, pubblicata ieri in serata dal sito ufficiale della Fiorentina, ne figuravano alcuni che la prima squadra l'hanno vista di rado: è il caso di Baez e di Schetino, o quello di Hagi - nuovi arrivati esclusi. Una seconda lista comprendeva invece Illanes, Diakhate e i classe '99 che hanno concluso circa un mese fa la loro esperienza nel settore giovanile. Assieme a loro, con un po' di sorpresa e tanta curiosità, ecco il nome di Marco Meli, l'unico 2000 partito alla volta di Moena. E che proprio a Moena si giocherà una fetta consistente del suo futuro prossimo.
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La recluta di Pioli: ecco chi è Marco Meli, l’unico millennial partito per Moena
Il centrocampista classe 2000, che ha partecipato alle finali scudetto con la Primavera dopo la stagione regolare con gli Allievi, è stato aggregato alla prima squadra: spetterà a Pioli valutarlo nel corso del ritiro
Nativo di Pontedera, Meli fa parte del vivaio viola sin dal lontano 2007, quando la Fiorentina lo prelevò dal Tau Calcio per inserirlo tra i propri Pulcini. Da lì ha origine la scalata, che lo ha visto passare sotto la guida dei nomi più noti sulle panchine del settore giovanile. Federico Guidi disse così di lui a La Giovane Italia: «Vive di calcio; ha una passione per il gioco che è evidente da come si allena, da come si diverte in campo. La sua è una mentalità da professionista vero». Sin dai primi anni della sua avventura a Firenze ha fatto parte del gruppo dei leader (tecnici e non) dell'annata 2000, che lo scorso aprile ha concluso il campionato Allievi al settimo posto sfiorando la qualificazione ai playoff.
Anche nella squadra guidata da Matteo Cioffi - la stessa di Ghidotti, l'unico tra i 2000 ad aver già assaporato la Serie A seppur dalla panchina - Meli si è distinto sin dall'inizio come trascinatore, ed ha chiuso la stagione con 25 presenze e 10 reti segnate. Dopodiché, approfittando del finale anticipato della stagione per gli Allievi, si è aggregato alla Primavera di Federico Guidi in vista del Torneo di Viareggio e delle Final Eight del campionato Primavera. Ha messo insieme una presenza per ciascuna competizione, ma soprattutto una bella dose di esperienza che gli gioverà senz'altro a Moena nelle prossime due settimane.
Da un punto di vista tattico, come è naturale, la sua formazione non è ancora completa: ha iniziato come attaccante centrale per poi trovarsi seconda punta, ma ha trascorso quasi tutta la scorsa stagione alle spalle della punta Longo e ai lati degli esterni Corigliano e Nannelli in un 4-2-3-1 che esaltava solo in parte le sue caratteristiche. La sua grande disponibilità al sacrificio e la generosità con cui si pone nei confronti dei compagni sul campo lasciano uno spiraglio aperto per un futuro da mezz'ala, ma è più probabile che le qualità offensive prendano il sopravvento in questo senso. È alto sopra la media (187 cm) e ben strutturato fisicamente, fattori che hanno indubbiamente influenzato la decisione di società e staff di portarlo in ritiro. Dopodiché, quando le carte saranno in tavola, spetterà a Pioli valutarlo.
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