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Jovic, “doccia fredda” in Serbia. Due mesi per aprire gli occhi e ripartire

Jovic, “doccia fredda” in Serbia. Due mesi per aprire gli occhi e ripartire - immagine 1
Panchina a Firenze e doppia esclusione in Nazionale, la carriera di Jovic adesso è ad un bivio

Gabriele Moschini

Non la ricorderà a lungo questa sosta della Nazionali, Luka Jovic. O almeno non la ricorderà certamente con il sorriso sulle labbra. Nella doppia sfida della Serbia, rispettivamente contro Svezia e Norvegia, che ha in visto in entrambi i casi la nazionale balcanica uscire vittoriosa, l’attaccante viola è sceso in campo soltanto nel recupero di entrambe le sfide, per un impietoso totale di 6 minuti a referto. Quasi un’umiliazione per un giocatore come lui (ecco la sua reazione), per anni considerato l’enfant prodigie della stessa nazionale e sul quale ricadevano le aspettative di un intero popolo, pronto a riprendersi le vetrine più illustri del calcio internazionale grazie ad una nuova generazione di giovani talenti. Bene, adesso la Serbia è sì una squadra più che rispettabile, che non a caso parteciperà ai Mondiali dopo aver scalzato il Portogallo, ma al momento per Jovic il posto da titolare non c’è. Nello scacchiere di Stojkovic la coppia gol è, infatti, composta da Mitrovic e Vlahovic e considerando i risultati di entrambi nei rispettivi club e quanto mostrato in questa doppia uscita insieme (5 gol e 1 assist complessivi), è difficile pensare che Jovic possa prendere il posto di uno dei due nella spedizione in Qatar anzichè ricoprire il ruolo di semplice comparsa.

Doccia fredda

Difficile sì, ma quantomeno non impossibile. A Firenze, Italiano e il suo staff ritroveranno un calciatore ferito nell’orgoglio, ma (ci auguriamo) pronto e determinato a riprendersi quello che per anni nessuno ha osato mettere in discussione, un posto di rilievo nella propria nazionale. La speranza della Fiorentina e tutti i suoi tifosi è che la settimana vissuta con i propri connazionali sia servita per far aprire gli occhi a Jovic. Il tempo per “campare di rendita” è finito, senza un netto cambio di marcia, una maglia da titolare con la nazionale serba resterà soltanto un lontano ricordo. Ma non solo, anche nella stessa Fiorentina il giocatore rischia di essere messo in secondo piano, vedi la scelta di puntare su Kouamè nell’ultima uscita contro il Verona. Insomma, nelle prossime settimane Jovic è chiamato a giocarsi gran parte del suo futuro, sia a livello di nazionale che di club. La doccia fredda ricevuta dalle panchine delle ultime uscite, potrebbe aver fatto scattare la scintilla nella sua testa portando la consapevolezza che la Fiorentina è davvero l’ultimo treno per "salvare" la sua ancora giovane carriera.

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