Sull'Olympiakos
—Qui non si tratta di più forte o meno forte. Sarà una finale dove ogni dettagli o particolare ti può far perdere o vincere. Ne abbiamo avuto la dimostrazione lo scorso anno. Un calcio di rigore dubbio e una situazione dove non ci siamo comportati in maniera corretta. Può accadere di tutto. Se siamo arrivati in finale significa che noi e il nostro avversario abbiamo fatto un percorso ottimo. Mi aspetto una gara difficile. Non dimentichiamoci che giocheremo ad Atene. Non sarà lo stadio del nostro avversario, è vero, e ci saranno anche tanti nostri tifosi, ma questa può essere una difficoltà in più.
Come ci arriva la Fiorentina a questa finale?
—La sensazione è quella che stiamo ripercorrendo lo stesso finale di stagione dello scorso anno. Avevamo fatto un finale ottimo, arrivando con grande entusiasmo e tutti i ragazzi in condizione, e lo stiamo ripetendo anche quest'anno. Stiamo facendo un finale di campionato ottimo. Abbiamo disputato una semifinale di altissimo livello con il Brugge, riuscendo ad esprimerci in casa loro nel migliore dei modi. Secondo me sono quelle le partite che dobbiamo ripetere da qui alla fine, con massima concentrazione. Vedo i ragazzi carichi e motivati.
Orgoglioso di essere ancora in finale?
—Questa è una grandissima soddisfazione, davvero un orgoglio. Da ragazzino, quando vedevo queste partite importanti in tv era un qualcosa di unico. Vedere una squadra italiana affrontare una europea. Adesso ci siamo noi e penso che sia un grandissimo orgoglio. Dobbiamo cercare di vincerla, anche se per noi, tutta la società e i tifosi della Fiorentina è stata una grandissima soddisfazione arrivare a questo punto per due anni consecutivi.
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