Subito in campo
—Viviamo in questo tipo di società, dove tutti noi dobbiamo solo pensare a funzionare. Dopo soli tre giorni eravamo in campo contro l'Empoli. Manca equilibrio a volte. Ci sono cose più importanti del calcio ed Edo era una di queste. Abbiamo tutti avuto grande paura in quel momento. Sono cose che possono succedere a tutti, anche a te. Sono rimasto scioccato. Ha soli 22 anni. Ogni giorno facciamo test per forza e resistenza e lui è andato giù così e nessuno ancora oggi sa perché. Io sono il tipo di persona che affronta questi argomenti. Sono situazioni in cui ti metti in discussione. Ora Edo sta sempre con noi. È una fortuna. Vuole tornare a giocare presto, me lo dice spesso. Questa sua voglia credo che lo aiuti tantissimo. Con il defibrillatore interno non potrà più tornare a giocare in Serie A, ma magari all'estero...
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