Non è un mistero che nella sessione estiva del calciomercato siano arrivati dei rinforzi non adatti alle aspettative di Sousa e dei tifosi viola. Tra un Milic, un Olivera e un Cristoforo, un Sanchez e un Diks, chi non abbiamo mai avuto modo di vedere in Serie A è Bartlomiej Dragowski. Il portiere polacco, classe 1997, risulta anzi essere uno degli acquisti più onerosi della Fiorentina (circa 3 i milioni versati nelle casse del Jagiellonia) e un affare in ottica futura, viste le potenzialità che gli venivano attribuite dagli addetti ai lavori.
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Incrociate i guantoni: quando tocca a Dragowski?
Quando è arrivato sembrava poter togliere il posto a Tatarusanu, ma finora di Dragowski si è visto ben poco
I dubbi venivano sulle gerarchie della porta viola, con il titolare Tatarusanu in mezzo alle critiche e il giovane Lezzerini in rampa di lancio. Lo stesso polacco, durante la presentazione, non si sbilanciò troppo sull'argomento, dicendosi anzi contento di confrontarsi proprio con il rumeno. L'occasione non arriva, anche a causa di alcuni guai fisici, e a fine settembre c'è anche una battuta infelice sul suo ruolo "dietro l'autista e i fisioterapisti" (CLICCA QUI). Nemmeno l'Europa League, spesso teatro dei secondi portieri, gli regala i giusti riflettori, e un nuovo infortunio al ginocchio lo tiene fuori da dicembre a marzo.
Una volta recuperato, Guidi non perde tempo e lo chiama per la Viareggio Cup, dove partecipa al trionfale girone prima di rispondere "presente" alla convocazione della Nazionale Polacca Under 20. Tanti gli elogi del mister della Primavera viola, di cui è ormai il titolare vista l'esperienza accumulata nel massimo campionato polacco.
Proprio questa esperienza, sebbene sia in un campionato non proprio "top", lo rende un po' sprecato in Primavera, e la curiosità di molti di vederlo in prima squadra, magari proprio in Serie A, cresce di giorno in giorno.
Ma quando potrà arrivare il suo momento? Posto che, al momento, il ruolo del titolare sia ben saldo tra i guanti di Tatarusanu, ci sarebbe anche la concorrenza del neo arrivato Marco Sportiello da battere. Il primo, dopo l'arrivo dell'ex atalantino, sembra si sia addirittura rivitalizzato e responsabilizzato, nonostante si renda ancora protagonista di qualche indecisione ogni tanto come quella di sabato pomeriggio sul gol di El Kaddouri. Anche lo stesso Sportiello ha un profilo da titolare, rendendo le cose ancora più difficili per Bartlomiej.
Le cose potrebbero non cambiare nella prossima stagione: vista la sempre meno probabile qualificazione alla prossima Europa League (e occhio ad una probabile possibilità a giochi ormai chiusi), difficile che restino entrambi i titolari (l'impressione è che a partire possa essere Tatarusanu, in modo da valorizzare e riscattare Sportiello), e la scelta potrebbe esser messa proprio tra le mani del giovane: restare a fare il dodicesimo (non di più), pronto a scalzare il titolare, o giocarsi le sue carte in prestito (proprio come sembra farà, per ancora un'altra stagione, Lezzerini) per ritagliarsi uno spazio e far colpo, a distanza, sulle prossime guide tecniche viola.
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